Silenzio assordante della Presidente della Commissione Antimafia Rescigno su gravi arresti per voto di scambio a Santa Maria a Vico
Apprendo con non tanta sorpresa gli sviluppi dell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia che ha portato all’arresto del Sindaco e della Vicesindaca di Santa Maria a Vico — quest’ultima anche candidata alle recenti elezioni regionali con Forza Italia — per gravi accuse di voto di scambio politico-mafioso e commistione con la criminalità organizzata.
Sarà stata sicuramente una mia distrazione, ma non ho trovato alcuna dichiarazione pubblica della Presidente della Commissione Anticamorra della Regione Campania, Carmela Rescigno (Lega), in merito a questo inquietante episodio. La stessa Presidente che non ha esitato a indignarsi pubblicamente per l’esposizione della bandiera della Palestina sulla facciata della Città Metropolitana di Napoli( nonostante lo sterminio di un popolo)pare invece mantenere un silenzio inspiegabile quando a finire sotto inchiesta sono figure politiche legate agli alleati di governo.
Mi chiedo: la lotta alla camorra è ancora una priorità politica o solo uno slogan da usare a intermittenza? Il contrasto alla criminalità organizzata non può essere selettivo, né strumentalizzato a fini ideologici o di comodo.
Serve coerenza, trasparenza e il coraggio di prendere posizione anche quando fa male. Soprattutto quando i fatti coinvolgono il proprio perimetro politico.
Se la Commissione Anticamorra regionale intende davvero essere un presidio di legalità e non un teatrino di facciata, allora la sua Presidente ha il dovere politico e morale di intervenire pubblicamente e senza ambiguità.
Il silenzio, in questi casi, è complicità.
Così Stefania Fanelli dirigente di Sinistra Italiana sui propri canali social