La violenza di genere non è quella veicolata solo attraverso gesti e azioni ma anche quella che si agisce attraverso atteggiamenti discriminatori e parole violente.
Sono quest’ultime le azioni più subdole e vigliacche perché portate avanti con “facilità e leggerezza” mentre si attraversa uno spazio sociale, forti del proprio privilegio o si è comodamente seduti dietro una tastiera. Parole che arrivano invece pesanti come macigni a chi ne è destinataria.
Dobbiamo essere consapevoli di tutto ciò e continuare quindi a sensibilizzare le giovani persone che frequentano le nostre scuole. Ma tutto ciò diventa ancora più grave quando ci ritroviamo a doverlo sottolineare a chi con le parole ci lavora quotidianamente.
Chi fa informazione infatti ha una responsabilità ancora più grande verso la società tutta e quindi l’uso di parole violente e diffamatorie da chi fa questo mestiere non può essere accettato.
L’impegno politico di Stefania Fanelli nel comune di Marano di Napoli, dentro e fuori le istituzioni cittadine, è tanto noto ai cittadini e alle cittadine maranesi quanto all’intera comunità politica di Sinistra Italiana: Una donna, una dirigente di partito, una compagna di grande integrità morale che da anni produce diverse iniziative per denunciare le speculazioni e l’accumulo di patrimoni nel territorio attraverso attività illecite; Una voce chiara, spesso solitaria, nel segnalare frequentazioni ambigue tra la politica e famiglie legate ai Clan.
È per questo che esprimiamo la nostra piena e incondizionata solidarietà alla compagna Stefania Fanelli della Direzione Nazionale di Sinistra Italiana, sott’attacco da mesi da parte di chi farebbe bene a ripassare il comportamento deontologico che dovrebbe seguire chi ha la responsabilità di fare informazione.
Marilena Grassadonia ( Responsabile Nazionale Diritti e Libertà) della segreteria nazionale di Sinistra Italiana
Stefano Ioffredo, segretario provinciale Federazione di Napoli Sinistra Italiana


