Pomigliano: Nessun provvedimento di scioglimento sarà adottato nei confronti del Consiglio comunale di Pomigliano d’Arco (Napoli), a seguito degli accertamenti effettuati dalla Commissione d’accesso, che non hanno fatto emergere “nei confronti dell’amministrazione comunale elementi su cui si possa ritenere provato un giudizio di sussistenza di collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata né un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi e amministrativi atta a compromettere in maniera sostanziale l’attività e l’imparzialità dell’amministrazione comunale, nonché il regolare funzionamento dei servizi a essa affidati”.
È quanto sottolineato dal Ministero dell’Interno che ha decretato chiuso il procedimento avviato lo scorso dicembre dal prefetto di Napoli, nonostante gli accertamenti abbiano evidenziato “ripetute irregolarità amministrative e disfunzioni gestionali che denotano una generale scarsa osservanza dei precetti di buon andamento e correttezza dell’azione amministrativa, circostanze queste – si legge nel documento a firma del ministro Matteo Piantedosi – che potrebbero eventualmente favorire forme di condizionamento anche di matrice criminale”. Criticità che hanno portato il ministro a decretare alcune linee guida che saranno promosse dal sindaco Raffaele Russo le cui risultanze saranno poi relazionate al Prefetto di Napoli.
In particolare, dal Comune si dovranno predisporre puntuali direttive in materia di verifiche, controlli antimafia e utilizzo della banca dati nazionale antimafia in particolare per quanto attiene agli affidamenti di lavori e servizi pubblici; assicurare la regolare tenuta e aggiornamento dell’albo dei fornitori di lavori e servizi pubblici al fine di salvaguardare il rispetto dei principi di trasparenza, rotazione e parità di trattamento; rafforzare l’attività di controllo in materia di rilascio delle autorizzazioni commerciali da parte del Suap; adeguare gli strumenti regolamentari, con particolare riferimento alle disposizioni concernenti le procedure assunzionali anche al fine di garantire, nel contempo, la necessaria rotazione degli incarichi nelle commissioni aggiudicatrici; predisporre linee guida volte a garantire l’ottimale gestione del patrimonio comunale e dei beni confiscati alla criminalità organizzata; dare puntuale attuazione alle pronunce del giudice amministrativo in materia di riorganizzazione degli uffici, potenziando i servizi di controllo e vigilanza, con particolare riferimento alle attività dell’ufficio tecnico e della polizia locale, nell’ottica di una maggiore efficacia dell’attività di prevenzione affidata al Comune.
Nonostante i rilievi e le direttive, il sindaco Russo esulta: “Oggi è stato finalmente restituito l’onore e la dignità che la Città di Pomigliano d’Arco, la sua Amministrazione Comunale e l’intero Consiglio Comunale meritano – dichiara il primo cittadino -. Il decreto del Ministero dell’Interno che sancisce il non scioglimento per infiltrazioni camorristiche certifica, nero su bianco, ciò che abbiamo sempre sostenuto con fermezza, a testa alta e senza esitazioni: in questo Comune non è mai esistita alcuna forma di collusione con la criminalità organizzata. La camorra non ha mai avuto cittadinanza in questo Palazzo. E mai l’avrà”.
“Nonostante il fango gettato da alcune forze di opposizione – aggiunge Russo – che hanno tentato di infangare il buon nome della nostra città, la verità è emersa con chiarezza grazie al lavoro della Commissione d’accesso, al Prefetto di Napoli e al Ministro dell’Interno. Oggi Pomigliano riceve un sigillo di legalità. Questo decreto rappresenta non solo una vittoria dell’istituzione comunale, ma un atto di giustizia nei confronti di un’intera comunità che ha sempre dimostrato integrità e trasparenza. Le falsità, le voci e le illazioni – conclude il sindaco – vengono finalmente messe a tacere. Andiamo avanti, con ancora maggiore determinazione, al servizio dei cittadini e come sempre nel pieno rispetto della legalità”.