Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani accoglie con profondo
interesse e pieno sostegno l’iniziativa promossa dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’ambito
della campagna di sensibilizzazione contro l’uso di sostanze dopanti tra i giovani, presentata
nell’incontro “ANSA Incontra”. La scuola, come presidio fondamentale della formazione civile e
culturale delle nuove generazioni, ha il dovere di educare alla legalità, al rispetto della propria
salute e alla costruzione di un’identità fondata sulla consapevolezza e sull’autenticità.
Il progetto dell’ISS, dal titolo “Nessuna sostanza è più forte di te”, si configura come una risposta
urgente e concreta a un fenomeno che non rappresenta solo una violazione dei principi etici dello
sport, ma una vera emergenza sanitaria. La diffusione incontrollata di integratori e anabolizzanti —
come il Tribulus terrestris, oggetto di uno studio pilota da parte del Centro Nazionale Dipendenze e
Doping dell’ISS — desta preoccupazione soprattutto tra gli adolescenti, spesso inconsapevoli dei
gravi rischi per l’apparato epatico, cardiovascolare e per l’equilibrio psico-relazionale.
La campagna dell’ISS, ideata da Mirella Taranto, responsabile della comunicazione dell’Istituto, si
distingue per l’approccio innovativo e partecipativo: video reel, fumetti, un numero verde
antidoping, ma soprattutto il coinvolgimento diretto delle scuole, delle famiglie, del mondo
scientifico e degli atleti paralimpici. Testimonianze come quelle di Giacomo Perini e Domiziana
Mecenate offrono ai giovani modelli autentici di resilienza e determinazione, opponendo alla logica
delle “scorciatoie chimiche” il valore dell’impegno e del rispetto per sé.
Come docenti impegnati nell’educazione ai Diritti Umani, riteniamo fondamentale sostenere
iniziative che promuovano la cultura della salute, dell’etica sportiva e della responsabilità personale.
Il doping è una forma di inganno che compromette il diritto alla salute e alla libera espressione del
potenziale umano, minando l’integrità del corpo e della mente. Contrastarlo significa educare al
diritto alla verità, alla dignità e alla piena realizzazione di sé, principi fondanti della nostra
disciplina.
Auspichiamo che il progetto dell’ISS possa essere adottato in modo strutturato nei programmi
scolastici, a partire dalla scuola primaria, affinché si sviluppi nei giovani una coscienza critica
capace di respingere i modelli illusori imposti da una società ipercompetitiva e orientata al risultato
a ogni costo. La scuola deve diventare il primo luogo di prevenzione e formazione alla libertà
interiore, dove si apprendono la forza della scelta e il valore del limite.
“Allenare sogni, valori e coscienza critica” non è solo uno slogan, ma una vera strategia educativa
per costruire una generazione libera dalle dipendenze e capace di credere nelle proprie forze.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU
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