Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) esprime forte
preoccupazione di fronte alle notizie di questi giorni relative all’ennesimo incremento del costo dei
libri scolastici e del corredo didattico. Mentre il dibattito pubblico si concentra sull’aumento dei
prezzi degli zaini griffati o dei diari di moda, il vero nodo rimane l’accesso ai libri di testo, bene
primario e strumento insostituibile di crescita culturale e civile.
Secondo i dati più recenti, la spesa media per studente ha raggiunto cifre impressionanti: circa 580
euro alle medie e oltre 1200 alle superiori. Un divario che non si colma con il digitale, poiché gli
ebook, spesso vincolati da licenze non rivendibili, non hanno prodotto l’auspicata riduzione dei
costi. L’editoria scolastica continua a registrare margini di crescita, a fronte di un calo degli studenti
e di famiglie sempre più in difficoltà.
Il CNDDU sottolinea che l’aumento dei prezzi dei testi scolastici non è soltanto una questione
economica, ma un vero e proprio problema di giustizia sociale e di diritti umani: il diritto
all’istruzione, sancito dalla nostra Costituzione e da numerose convenzioni internazionali, rischia di
essere svuotato di senso se lo studio diventa un privilegio per chi può permetterselo.
Accogliamo con favore l’incremento, pur limitato, del fondo ministeriale per l’acquisto dei libri di
testo destinato alle famiglie meno abbienti. Tuttavia, riteniamo indispensabile un cambio di
paradigma:
– garantire una detrazione fiscale generalizzata delle spese per i libri scolastici, sul modello
delle spese sanitarie;
– ampliare la soglia ISEE per l’accesso ai contributi, in modo da includere anche quel ceto
medio sempre più fragile;
– favorire la circolazione dell’usato e delle edizioni digitali effettivamente convenienti,
evitando che la logica commerciale delle nuove edizioni soffochi il diritto allo studio;
– promuovere sperimentazioni di biblioteche scolastiche digitali condivise, che possano
alleggerire il peso economico senza compromettere la qualità dell’apprendimento.
Non è accettabile che il primo giorno di scuola, che dovrebbe essere una festa civile per l’intero
Paese, si trasformi per troppe famiglie in un motivo di ansia e sacrifici insostenibili. Una società che
non investe seriamente sull’accessibilità della cultura mina le fondamenta stesse della democrazia.
Il CNDDU continuerà a sollecitare le istituzioni affinché il diritto allo studio non rimanga uno
slogan, ma diventi un impegno concreto e verificabile.

prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

L'Altra Notizia

You cannot copy content of this page