Il Coordinamento Nazionale Docenti per i Diritti Umani ha formalmente inviato una richiesta
al Ministero dell’Istruzione e del Merito, con copia al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza
Energetica e al Ministro per la Pubblica Amministrazione, per sollecitare l’attivazione di un sistema
unico nazionale, completamente digitale, per la presa di servizio del personale scolastico.
Attualmente, ogni anno migliaia di docenti, spesso assegnati a sedi molto lontane dal proprio
domicilio, sono costretti a spostarsi fisicamente presso le segreterie scolastiche, affrontando costi,
disagi e, soprattutto, adempimenti burocratici ridondanti. A ogni presa di servizio si ripete la
richiesta di compilare moduli cartacei, presentare documentazione già in possesso
dell’amministrazione e sottoscrivere dichiarazioni che potrebbero essere gestite digitalmente. Tale
prassi costituisce non solo un inutile aggravio per i lavoratori, ma anche un grave spreco di risorse
ambientali, in aperto contrasto con i principi di sostenibilità e innovazione che dovrebbero guidare
la pubblica amministrazione.
La richiesta del CNDDU trova fondamento in un articolato quadro normativo che impone alla
pubblica amministrazione l’adozione di strumenti digitali per semplificare e razionalizzare i
procedimenti amministrativi:
– Legge 7 agosto 1990, n. 241 – all’art. 1, comma 1, stabilisce che l’attività amministrativa deve
essere improntata ai principi di economicità, efficacia, imparzialità, pubblicità e trasparenza,
perseguendo il minor aggravio possibile per i cittadini.
– D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445 – all’art. 18 sancisce che i documenti già in possesso della
pubblica amministrazione non possono essere richiesti di nuovo al cittadino.
– Codice dell’Amministrazione Digitale (D.Lgs. 82/2005) – impone, all’art. 3 e seguenti, l’obbligo
di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi e il diritto degli utenti a interagire con le
amministrazioni esclusivamente in modalità digitale, ove possibile.
– Direttiva 2006/123/CE (Direttiva Servizi) e Regolamento (UE) 910/2014 (eIDAS) – impongono la
semplificazione e digitalizzazione dei rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni.
– Agenda 2030 – Obiettivo 13: combattere il cambiamento climatico anche attraverso la riduzione
degli sprechi e l’aumento dell’efficienza amministrativa.
– Art. 9 e 41 della Costituzione – garantiscono la tutela dell’ambiente e della salute umana come
diritti fondamentali.
Proposta transitoria: presa di servizio via PEC e firma digitale
In attesa dell’attivazione di un sistema centralizzato, il CNDDU propone che, già da settembre
2025, venga consentito al personale scolastico di effettuare la presa di servizio in modalità
telematica, inviando la documentazione via e-mail o PEC e sottoscrivendola con firma digitale o
firma elettronica qualificata.
Tale approccio è giuridicamente valido, sostenibile e immediatamente attuabile con gli strumenti
già in uso nella Pubblica Amministrazione.
Impatto ambientale della presa di servizio in presenza: i numeri
Stima nazionale (settembre 2025)
– Personale scolastico docente coinvolto (ruolo + supplenze annuali): circa 850.000 unità
(Fonte: MIUR, dati consolidati degli anni scolastici recenti)
– Docenti con necessità di spostamento medio-lungo per la presa di servizio: stima prudente
30% = 255.000 persone
– Distanza media percorsa A/R in auto: 100 km
– Consumo medio auto a benzina: 6 l/100 km
– CO₂ emessa per litro di benzina: circa 2,3 kg
Calcolo:
– Totale km percorsi = 255.000 docenti × 100 km = 25.500.000 km
– Totale litri di benzina consumati = 25.500.000 km ÷ 100 × 6 = 1.530.000 litri
– Emissioni totali CO₂ = 1.530.000 litri × 2,3 kg/l = 3.519.000 kg di CO₂
Oltre 3.500 tonnellate di CO₂ immesse in atmosfera per un solo adempimento amministrativo, che
potrebbe essere svolto in digitale.
A questo si aggiunge l’enorme spreco di carta, con decine di migliaia di moduli stampati, firme,
autocertificazioni e copie di documenti già digitalizzati e archiviati.
Questa pratica rappresenta una violazione dei diritti del lavoratore e dei principi fondamentali
sanciti dalle norme nazionali ed europee:
– diritto alla salute e alla dignità sul lavoro;
– diritto all’ambiente salubre;
– diritto all’efficienza amministrativa e all’accessibilità digitale.
Il CNDDU chiede:
– L’attivazione, entro il 2026, di un sistema nazionale digitale unico per la presa di servizio.
– L’autorizzazione già da settembre 2025 / settembre 2026 per effettuare la presa di
servizio via PEC o email istituzionale, con firma digitale o firma elettronica qualificata.
– L’apertura di un tavolo tecnico interministeriale per l’attuazione rapida della riforma.
È tempo che la pubblica amministrazione si liberi dai rituali cartacei e riconosca la centralità
della sostenibilità, della semplificazione e del rispetto dei diritti.
prof. Alessio Parente prof. Romano Pesavento
Segretario generale CNDDU presidente CNDDU


