Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime apprezzamento per i
contenuti culturali presenti nelle tracce e proposti agli studenti in occasione della prima prova
dell’Esame di Stato. Le tematiche individuate, veramente di nota, riguardavano aspetti della nostra
società complessi su cui i giovani possono ampiamente dare prova della loro capacità critica e
maturità di pensiero; lungi dal nozionismo fine a sé stesso le tracce invitavano a ragionare sulla
nostra realtà in prospettiva del futuro che si dischiuderà alle nuove generazioni; pertanto sono stati
toccati argomenti pregnanti di significato che non possono essere trascurati: la legalità e la fiducia
nei giovani con Paolo Borsellino; il significato della parola “rispetto” con Riccardo Maccioni ;
“l’indignazione” come forma di lettura della realtà con Anna Meldolesi e Chiara Lalli; l’impatto
ambientale delle nostre abitudini improntate al consumismo con Telmo Pievani.
Indubbiamente la ricchezza delle conoscenze e delle facoltà analitiche di una persona sono
strettamente connesse alla capacità di muoversi nel mondo costantemente informati, ma soprattutto
consapevoli della propria responsabilità di cittadini ed esseri umani in rapporto con i propri simili in
un pianeta da proteggere e rispettare. Senza nulla togliere alle varie discipline che tutte concorrono
alla formazione di una coscienza critica nell’individuo, è palese quanto la conoscenza di fenomeni
strettamente afferenti all’Educazione civica possa sostanziare e arricchire la realizzazione di
elaborati in linea con la richiesta delle consegne. Nel processo di formazione della persona i
contributi culturali delle varie materie rafforzano il senso civico, ma non approfondiscono
esplicitamente aspetti che, invece, fin dalla scuola dell’infanzia andrebbero discussi dialetticamente
con gli studenti; soprattutto in una società in rapida trasformazione con famiglie in alcuni casi
sofferenti e laddove sussistano carenze particolari in contesti degradati è importante che
l’Educazione civica abbia un suo ruolo definito con programmi e metodologie innovative, la cui
realizzazione venga affidata ai docenti più qualificati in virtù del proprio percorso di studio, ossia
quelli appartenenti alla classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche.
Sicuramente tanti maturandi avranno scelto le tracce di attualità, rispetto a quelle strettamente
letterarie, attingendo alle proprie conoscenze personali e, si spera, scolastiche; lavorare in modo più
mirato e incisivo sulla riformulazione del percorso di Educazione civica consentirebbe sicuramente
una consapevolezza più profonda della nostra epoca e la formazione di cittadini maggiormente
“rispettosi”, solidali e responsabili.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU
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