Durante queste settimane di emergenza covid-19, gli italiani stanno imparando a conoscere tantissimi eroi nazionali, il cui lavoro è stato spesso sottovalutato. Informazioni e social network da giorni inondano le nostre case con le immagini di medici, infermieri, personale sanitario che stanno dedicando la loro vita per salvare quella dei meno fortunati. L’intera nazione è unita e li ringrazia per il lavoro svolto.

Oggi, però, noi vogliamo portare all’attenzione dei nostri lettori la storia di altri lavoratori che, ogni giorno, e in questo periodo ancora di più, svolgono un ruolo cruciale per la nostra società senza ricevere, spesso, i giusti riconoscimenti. Parliamo degli educatori minorili, uomini e donne che tutti i giorni si recano presso case famiglia per accudire ed educare bambini e giovani ragazzi che nella vita non hanno ricevuto la fortuna che meritavano.

Abbiamo raggiunto Alessia, educatrice presso “Il Girasole Onlus“, una comunità di minori (maschi), dai 12 ai 18 anni, a rischio che si trova a Quarto. “Sono minori affidati a noi – afferma -svolgiamo mansioni da “genitori mancanti”. Sono 8 ragazzi, ognuno con delle proprie problematiche personali e familiari. Noi siamo un’opportunità per loro di essere persone migliori e di crescere in un ambiente familiare pulito, con regole e responsabilità.  Offriamo loro un percorso – conclude Alessia – un’alternanza scuola-lavoro, così da crearsi una sana personalità ed essere “qualcuno” al di fuori di quelle mura“.

Una pagina bella, da raccontare. Soprattutto in un momento in cui il popolo italiano sta riscoprendo un valore così importante come la solidarietà. Ringraziamo tutti questi eroi che ogni giorno ci rendono orgogliosi con il loro lavoro

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