Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) annuncia il lancio
della campagna “Non è fortuna, è inganno”, un’iniziativa educativa e culturale volta a contrastare la
diffusione del gioco d’azzardo e delle sue derive sociali, con particolare attenzione alla prevenzione
nelle scuole. L’obiettivo è formare cittadini consapevoli, capaci di riconoscere i meccanismi di
dipendenza e manipolazione economica che alimentano un fenomeno divenuto emergenza
nazionale.
Secondo il dossier Azzardomafie di Libera, nel 2024 gli italiani hanno scommesso oltre 157
miliardi di euro, coinvolgendo 18 milioni di persone, tra cui 1,5 milioni di giocatori patologici e 1,4
milioni a rischio moderato. Oltre 20 milioni di familiari subiscono le conseguenze dell’“azzardo
passivo”. Il fenomeno si intreccia profondamente con la criminalità organizzata: tra il 2010 e il
2024 sono 147 i clan mafiosi censiti dalla Direzione Nazionale Antimafia e dalla DIA, attivi nel
settore del gioco legale e illegale.
Le infiltrazioni sono diffuse in 16 regioni: Campania (40 clan), Calabria (39), Sicilia (38), Lazio
(24), Liguria e Piemonte (9). In Calabria nel 2024 si sono spesi 5 miliardi e 768 milioni di euro, pari
a 3.148 euro per abitante. In Campania la cifra pro capite raggiunge i 3.692 euro, mentre in Sicilia
supera i 6 miliardi di euro. Questi numeri evidenziano come l’azzardo sia divenuto uno strumento di
arricchimento per le mafie e di impoverimento per i cittadini.
La scuola, presidio di legalità e giustizia sociale, deve assumere un ruolo guida in questa battaglia
culturale. Con la campagna “Non è fortuna, è inganno”, il CNDDU invita tutte le istituzioni
scolastiche italiane a ideare e realizzare progetti innovativi di prevenzione e sensibilizzazione sul
tema del gioco d’azzardo e delle dipendenze comportamentali.
In particolare, il CNDDU propone l’attivazione del progetto “Aule Libere dall’Azzardo”, un
percorso sperimentale in cui gli studenti, attraverso attività interdisciplinari, simulazioni
economiche e laboratori di cittadinanza digitale, analizzano i meccanismi del gioco, le strategie di
manipolazione pubblicitaria e il legame tra azzardo e criminalità economica. Ogni scuola potrà
documentare l’esperienza con video, podcast, elaborati grafici o reportage multimediali.
Le migliori iniziative didattiche e creative saranno selezionate e condivise sui canali social ufficiali
del CNDDU, per valorizzare l’impegno dei docenti e degli studenti che si sono distinti nella
costruzione di percorsi formativi originali e di alto valore educativo. L’obiettivo è creare una rete
nazionale di scuole impegnate nella promozione della cultura della legalità, della sobrietà e del
pensiero critico.
Il CNDDU chiede inoltre al Ministero dell’Istruzione e del Merito di sostenere la campagna con
linee guida specifiche, incoraggiando la diffusione di moduli di educazione alla consapevolezza
economica e digitale, in modo da offrire agli studenti strumenti concreti per difendersi dalle forme
di dipendenza e dai linguaggi del consumo patologico.
Educare a “non giocarsi la vita” significa educare alla libertà, al limite, alla dignità. Ogni scuola può
diventare un presidio di resistenza culturale, un luogo dove la conoscenza diventa scudo contro la
manipolazione e trampolino verso una cittadinanza più responsabile.
Il CNDDU invita tutti i docenti a partecipare alla campagna “Non è fortuna, è inganno”, a
raccontare le proprie esperienze e a condividere i lavori degli studenti: perché la vera vittoria non si
conquista alla sorte, ma con la cultura, la solidarietà e l’impegno quotidiano.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU


