Ci sarebbe l’ombra dell’Alleanza di Secondigliano dietro il caso doping che travolse Marco Pantani in occasione del Giro d’Italia del ’99. Sabato scorso la procura di Trento ha riaperto le indagini. Gli inquirenti hanno ipotizzato che dietro impulso del clan siano stati alterati i risultati dei test antidoping del Pirata, causandone l’esclusione dalla corsa rosa e avviando un crollo emotivo e fisico che avrebbe portato alla tragica morte nel 2004.
Al vaglio degli inquirenti anche le intercettazioni tra alcuni detenuti del carcere di Novara che già all’epoca parlavano di scommesse milionarie sulla sconfitta di Pantani che era primo in classifica generale. Il fascicolo d’inchiesta, tuttavia, è ancora a carico d’ignoti, ma i nuovi elementi raccolti aprono uno scenario inquientante.
La Procura ascolterà nuovi testimoni anche se – come detto – l’implicazione della camorra sembrava essere cosa nota. Renato Vallanzasca, ad esempio, una ventina di anni fa, dichiarò che, mentre era in carcere, era stato avvicinato da un altro detenuto che lo avrebbe invitato a scommettere: “Hai qualche milione da buttare? Se sì, puntalo sul vincitore del Giro. Non so chi vincerà, ma sicuramente non sarà Pantani”.