La solidarietà dei calciatori della nazionale iraniana con il movimento ” woman, freedom, life “
Doha. Stadio Khalifa. Pronte a sfidarsi, per l’esordio al Mondiale di Qatar 2022, la nazionale iraniana e la nazionale inglese. È il momento degli inni nazionali. Nessuno degli 11 giocatori iraniani in campo canta l’inno “ continua ed eterna Repubblica Islamica dell’Iran ” in segno di protesta con il Regime che da mesi (e continua tutt’ora) stava brutalmente reprimendo le proteste scoppiate a Teheran e in tutto il Paese per chiedere maggiori libertà soprattutto per le donne.
Un gesto che ha fatto rapidamente il giro del mondo e che ha creato più di un problema all’Iran che è stato costretto ad intervenire direttamente con minacce e pressioni ai calciatori per evitare che la protesta potesse dilagare. Solidarietà da parte dei calciatori che è proseguita e che prosegue tutt’ora perché lì in Iran la lotta delle donne e dei giovani per la libertà non è terminata…
Il bacio rubato di Rubiales a Hermoso
Rubiales, presidente della Federazione di calcio spagnola, nel corso della premiazione dei Mondiali di calcio femminile, bacia senza alcun consenso la numero 10 delle “ furie rosse ” Genni Hermoso, dando il via a quella che possiamo definire la protesta femminista ed antissessista più importante nel mondo del calcio, culminata con una vera e propria rivoluzione nella struttura di potere della Federazione calcistica spagnola.
La solidarietà delle tifoserie di mezzo mondo con la Palestina
Il conflitto in Palestina ha conosciuto una nuova tremenda escalation di violenza dopo il 7 ottobre con Israele che ha deciso per un intervento militare di terra che nel giro di due mesi ha fatto più di 20.000 vittime di cui oltre 8.000 bambini e 3.000 donne. Numeri che fanno pensare ad un vero e proprio genocidio e di fronte ai quali tantissime tifoserie di calcio, quella del Celtic in primis, non sono rimaste in silenzio. Parte così una straordinaria gara di solidarietà e sostegno alla popolazione di Gaza che nel giro di pochissimo ha l’effetto di colorare le curve e gli stadi di mezzo mondo con le bandiere della Palestina e con tantissimi striscioni con cui si chiede una cosa tanto semplice quanto umana: il cessate il fuoco immediato per permettere alla popolazione di Gaza di poter continuare ad esistere e vivere!
Un moto di solidarietà internazionale che non si vedeva da anni nel mondo del tifo organizzato e non.
Una menzione speciale a quello che riteniamo essere stato, almeno in Italia, l’evento calcistico dell’anno: la vittoria dello scudetto del Napoli che è tornato sul tetto d’Italia dopo 33 anni e che ha riportato a galla tutto il razzismo ed i pregiudizi sulla città partenopea!
Fateci sapere nei commenti quale è secondo voi l’episodio legato al mondo del calcio che ha maggiormente segnato l’anno appena trascorso.