Si è conclusa la fase istruttoria del processo sulla morte di Salvatore Giordano, lo studente di Marano di Napoli ucciso da un grosso frammento di un fregio staccatosi dalla Galleria Umberto I di Napoli il 5 luglio 2014.

Salvatore venne colpito alla testa mentre stava passeggiando lungo via Toledo con degli amici. Morì in ospedale quattro giorni dopo la tragedia.

Ora la parola passerà ai sostituti procuratori Giuliano e Di Dona, titolari dell’indagine, per la requisitoria, agli avvocati dei genitori del giovane e delle parti civili e infine al giudice monocratico Mendia (IV sezione) per la sentenza che stabilirà il responsabile di questa assurda morte. «Rivolgo un appello alla nuova Giunta comunale di Napoli guidata dal sindaco Gaetano Manfredi – dice l’avvocato Sergio Pisani, legale dei genitori di Salvatore – affinché voglia ricordare questa giovane vittima dedicandole una statua e attribuendo il suo nome all’ingresso della Galleria Umberto davanti alla quale è accaduta la tragedia». Il procedimento giudiziario mira a fare luce sulle responsabilità dell’accaduto, in particolare sulla mancata manutenzione che ha determinato il distacco che, secondo Pisani, sarebbe stata di competenza del Comune di Napoli e non degli amministratori dei condomini che compongono la Galleria.

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