Attualità

TECNOLOGIA. Giovani, tecnologia e dipendenza: serve un’educazione digitale consapevole e condivisa

Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) intende
esprimere profonda preoccupazione in merito ai dati emersi recentemente nella stampa e nei media,
relativi all’impatto eccessivo e non controllato della tecnologia sulla vita dei minori, con particolare
riferimento all’uso di smartphone, videogiochi e dispositivi digitali.

La società contemporanea si trova a fare i conti con una vera e propria “videocrazia”, un fenomeno
sempre più invasivo che coinvolge fasce d’età sempre più giovani. L’eccesso di stimolazioni al
quale bambini e adolescenti sono sottoposti quotidianamente attraverso gli schermi digitali nuoce
gravemente alla loro capacità di concentrazione, all’equilibrio emotivo e al corretto sviluppo psico-
fisico.

La conferma arriva anche da una indagine online svolta dal CNDDU nel primo semestre del 2025,
su un campione di 1.450 studenti tra i 13 e i 18 anni, di entrambi i sessi e provenienti da istituti
scolastici distribuiti in modo omogeneo sul territorio nazionale. Il 92% degli intervistati ha
dichiarato di passare almeno un’ora al giorno giocando con il proprio smartphone. Un dato
allarmante, che impone una riflessione urgente su quanto l’uso inconsapevole dei dispositivi digitali
stia incidendo sulla salute mentale e sociale delle nuove generazioni.

Sebbene sia innegabile che l’uso moderato e guidato della tecnologia possa favorire lo sviluppo
cognitivo e motorio, come riconosciuto da vari studi scientifici, è altrettanto evidente che l’assenza
di regole e di mediazione educativa stia generando conseguenze preoccupanti: nomofobia, disturbi
del sonno, aggressività, problemi posturali, alienazione sociale e persino forme di dissociazione.

Nasce il programma “TECNOetica – Crescere Digitali con Consapevolezza”
Per rispondere concretamente a questa emergenza educativa, il CNDDU propone e promuove il
programma nazionale “TECNOetica – Crescere Digitali con Consapevolezza”, un percorso
formativo destinato a studenti, docenti e genitori, che integra le nuove tecnologie con didattiche
innovative, con l’obiettivo di:
– contrastare l’uso compulsivo dei dispositivi digitali;
– sviluppare l’autoregolazione e la gestione del tempo online;
– promuovere la consapevolezza digitale e l’etica nell’uso dei media;
– incentivare un uso educativo di app, social media e strumenti interattivi;
– stimolare l’apprendimento attivo attraverso il digitale (realtà aumentata, gamification
didattica, laboratori multimediali, podcasting e storytelling interattivo).

Il programma si articolerà in unità modulari interdisciplinari e sarà accompagnato da:
– una piattaforma dedicata per studenti e famiglie con contenuti educativi interattivi;
– un manuale operativo per i docenti con linee guida, rubriche di valutazione, strumenti per
l’osservazione e attività cooperative;
– incontri formativi e laboratori esperienziali con esperti del settore pedagogico, psicologico e
digitale;
– un patentino della cittadinanza digitale rilasciato al termine del percorso, come
riconoscimento dell’impegno nella gestione responsabile della tecnologia.

Il CNDDU richiama l’attenzione delle istituzioni scolastiche, delle famiglie e delle agenzie
educative sulla necessità di adottare strumenti di questo tipo, che non demonizzano la tecnologia ma
la rimettono al centro di un progetto formativo fondato su responsabilità, etica, rispetto delle età
evolutive e salute psicofisica.
Riteniamo utile, a tal proposito, diffondere e adottare anche nelle scuole italiane la “regola del 3-6-
9-12” elaborata dallo psichiatra Serge Tisseron, che stabilisce linee guida di buon senso per l’uso
degli schermi in base all’età evolutiva.

Il CNDDU ribadisce inoltre che la scuola non può essere lasciata sola: è necessario un patto
educativo nuovo, che coinvolga famiglie, educatori, psicologi, pediatri e decisori politici. Serve
un’alleanza concreta per formare cittadini digitali capaci di vivere la tecnologia come opportunità e
non come trappola.

Infine, invitiamo tutti i docenti a promuovere momenti di riflessione nelle classi sul tema della
dipendenza da dispositivi elettronici, valorizzando esperienze didattiche basate sull’ascolto, sul
dialogo e sul contatto umano. Solo restituendo centralità alla relazione educativa, possiamo aiutare i
nostri studenti a riconoscere i propri bisogni e a sviluppare una coscienza critica nell’uso dei media.

Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU

Redazione

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