Napoli: Trentanove corse cancellate nell’arco dell’intera giornata. Parte male il nuovo corso della Circumvesuviana, iniziato ieri già con qualche difficoltà, quando è stato introdotto il nuovo programma di esercizio, che prevede tra l’altro la chiusura di due stazioni (Via Monaci e Via Viuli) e il depotenziamento di altre quattro fermate (Cavalli di Bronzo, Miglio d’oro, Via del Monte e Villa delle Ginestre) lungo la tratta Napoli-Torre Annunziata. Come annunciato dalla stessa Eav nella tarda serata di ieri, «causa improvvisa indisponibilità di personale» (che in buona sostanza significa non avere trovato un numero congruo di dipendenti disposti a sostenere ore di straordinario) oggi «non sono garantite» undici corse tra Napoli e Baiano (quelle in partenza da Porta Nolana alle 6.26, 6.50, 9.38, 11.38, 13.38 e 19.14, e quelle previste da Baiano alle 8.08, 8.32, 11.20, 13.20 e 15.20), dieci tra Napoli e Sorrento (8.47, 10.18, 10.42, 13.54 e 18.18 dal capoluogo e 10.24, 12.24, 12.48, 16 e 20.24 da Sorrento), dieci tra Napoli e Torre del Greco via Centro Direzionale (6.14, 7.02, 7.26, 7.50 e 17.02 da Porta Nolana e 7.01, 7.49, 8.13, 8.37 e 17.49 da Torre del Greco), sei sulla linea Napoli-Sarno (6.27, 12.27 e 17.15 da Napoli, 8.10, 14.10 e 18.58 da Sarno) e due tra Napoli e Poggiomarino (quella in partenza da Porta Nolana alle 12.34 e quella prevista da Poggiomarino alle 14.03).

Il nuovo orario di esercizio entrato in vigore ieri sulle linee Vesuviane gestite da EAV, fondato su turni di lavoro straordinario mostra subito i suoi limiti. Dopo appena due giorni si è tornati a decine di corse soppresse, viaggiatori arrabbiati e la delusione di trovarsi un’altra volta in un incubo”.

Lo dice Enzo Ciniglio, portavoce di un gruppo Facebook di pendolari della Circumvesuviana.

“Noi viaggiatori chiediamo di avere la certezza di trovare un treno in stazione, di poter recarci a lavoro, a scuola, a fare una gita senza ansia, iniziare la giornata senza la fatica di barcamenarsi tra soppressioni e ritardi. Chiediamo all’ EAV di programmare le corse sul numero effettivo di dipendenti e la disponibilità del materiale rotabile, senza azzardi, ne alchimie. Non ne possiamo più, paghiamo un abbonamento per avere un servizio, non numeri da illusionista, i treni li vogliamo trovare in stazione, non solo su carta, conclude Ciniglio.

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