Negli ultimi giorni in Italia, in piena crisi di governo, una notizia straordinaria arriva a donare un po’ di luce. A darne l’annuncio è il ministro degli esteri Luigi Di Maio; il governo ha infatti deciso, dopo la sospensione dal luglio 2019, l’abrogazione definitiva delle autorizzazioni per l’esportazione di missili e bombe d’aereo, prodotte in Italia, verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. L’ufficializzazione del provvedimento, alla fine di diverse questioni tecniche, è stata risolta da Uama (l’Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento) arrivando così a stipulare l’unico accordo che dovrebbe essere messo in atto: la difesa dei diritti umani. Difatti, a seguito delle indagini condotte da Rete italiana pace e disarmo e dall’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal), si evince della soppressione delle forniture di oltre 12.700 ordigni, prodotti dalla Rwm di Domusnovas, accordo stipulato, illo tempore, durante il governo Renzi. “Un messaggio di pace” che si è concretizzato in “un atto di portata storica” come lo stesso Di Maio ha affermato. In quanto non fermerà solo la distribuzione di armi, ma rappresenta un passo che sancisce il termine della tremenda, odierna, guerra in Yemen. A sostegno della salvaguardia di un Paese ampiamente martoriato l’associazione Save the Children invita il Governo italiano a “proseguire il sostegno all’azione umanitaria coordinata dalle Nazioni Unite confermando ed aumentando il contributo finanziario dell’Italia al Piano di risposta umanitario ONU”.