A cura dell’Avvocato Lelio Mancino
Con l’avvicinarsi della fine di agosto e l’inizio del nuovo anno accademico, migliaia di studenti universitari stanno per tornare nelle città italiane sede di atenei. Ma insieme all’entusiasmo per le lezioni, gli esami e le nuove esperienze, riaffiora un problema che da anni pesa come un macigno sulla vita degli studenti e delle loro famiglie: il caro-affitti.
Secondo le più recenti indagini, il costo medio di una stanza singola nelle principali città universitarie italiane continua a crescere, con punte che superano i 600 euro mensili a Milano, 500 a Roma e Firenze, e oltre 400 a Bologna. Una cifra che, sommata alle spese per libri, trasporti e vita quotidiana, rischia di rendere proibitivo il percorso di studio per chi non dispone di un solido sostegno economico.
Il problema non riguarda soltanto i grandi centri: anche città tradizionalmente più accessibili, come Napoli o Torino, hanno registrato rincari significativi. La domanda di alloggi universitari supera di gran lunga l’offerta, e le residenze messe a disposizione dagli enti regionali per il diritto allo studio risultano insufficienti a coprire i fabbisogni.
A ciò si aggiunge la crescita delle locazioni brevi turistiche, che spinge molti proprietari a privilegiare affitti giornalieri più remunerativi, riducendo ulteriormente le disponibilità per studenti e lavoratori fuori sede.
Le istituzioni hanno annunciato negli ultimi mesi misure straordinarie, come fondi ad hoc e progetti di residenze universitarie, ma la situazione resta critica. È necessario intervenire con politiche stabili e di lungo periodo, capaci di garantire il diritto allo studio anche a chi non può contare su grandi risorse familiari.
Gli studenti, oggi più che mai, non devono trovarsi davanti alla scelta ingiusta tra proseguire gli studi o rinunciarvi per motivi economici. Il caro-affitti rischia di trasformarsi in un vero e proprio ostacolo sociale alla mobilità e all’uguaglianza delle opportunità formative.
La ripartenza universitaria, dunque, non riguarda solo aule e biblioteche: riguarda la possibilità, per tutti, di poter studiare senza che il peso dell’affitto diventi un ostacolo insormontabile.

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