California: nel 2004 Mark Zuckerberg fonda Facebook con l’intenzione di rivoluzionare i social network. Ancora sospesi a metà tra i vecchi forum, le chat e le piattaforme ibride come Myspace, questa nuova idea di piazza digitale in cui poter tenere i rapporti con amici e parenti sbirciando con occhi discreti le loro attività quotidiane sembra davvero rivoluzionaria.

Piano piano, il social entra nelle nostre vite e riesce ad accentrare su di sé più attività possibili: dai giochi, alle foto, passando per il Marketplace o i link da leggere. Più tempo passi sulla piattaforma e più Facebook guadagna con le inserzioni, ma deve combattere con una concorrenza feroce che cerca di strappare utenti da tutte le parti. Prima Whatsapp con la sua app di messaggistica, poi Instagram che cerca di concentrarsi sulle foto e infine Snapchat tra i più giovani. Zuckerberg reagisce come uno schiacciasassi: o compra direttamente il suo competitor (come accade per Whatsapp e Instagram, spendendo in tutto 20 miliardi di dollari) o copia a grandi mani le sue funzionalità – vedi le Stories nate inizialmente su Snapchat. Ma ora, 15 anni dopo, è in crisi di risultati: gli utenti calano e i più giovani considerano Facebook il «social dei genitori» per cui c’è bisogno di un cambio di passo.

All’inizio dell’anno Facebook ha annunciato di voler abbandonare il news feed per tornare a concentrarsi su amici, gruppi e eventi. Insomma, basta a pagine moleste, link e video indesiderati, l’obiettivo è spostare l’attenzione degli utenti verso la loro sfera privata in quello che è stato indicato da Zuckerberg come il futuro del social network più grande del pianeta. Meno inserzioni pubblicitarie e più contenuti personali che devono far riaffiorare il significato principe alla base di Facebook: aiutare gli utenti a connettersi e restare in contatto con amici e parenti. Ma soprattutto fare gruppo con le altre app della galassia social per costruire un ecosistema dove gli utenti possono trovarsi a piacimento, a prescindere dal servizio che stanno utilizzando. Insomma, spostare l’attenzione da Facebook stesso per rendere più «responsabili» gli altri prodotti del bilancio del gruppo di Menlo Park: così ha messo le fondamenta per la mega-app di messaggistica destinata a fondere Whatsapp, Messenger e il Direct di Instagram e ha creato un nuovo logo che marchierà a fuoco i prodotti made in Facebook.

Il logo dice semplicemente Facebook, è scritto tutto maiuscolo e si declina a seconda dell’app di riferimento: è verde per Whatsapp, blu per Facebook e rosa/arancione per Instagram e così via anche per Oculus, Portal o Calibra. Quindi, se ti stai chiedendo perché da qualche giorno compare la scritta «from Facebook» sotto l’icona di lancio di Whatsapp e Instagram, il motivo è questo: perché il social di Menlo Park vuole creare un’infrastruttura comune che aiuti le persone e le aziende che usano i servizi per connettersi, condividere, costruire comunità e far crescere il loro pubblico.

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