Di Gabriele Granato

“Quante volte rivedrò le scene di quei giorni. Quante volte sentirò le sirene attorno a me. Barricate nelle strade: rabbia dentro il cuore
Quante volte rivedrò quel sangue sull’asfalto. Quante volte sentirò le loro danze di guerra. Divise blu che avanzano: rabbia dentro il cuore…”

Così cantavano i Los Fastidios per ricordare Carlo Giuliani e il suo brutale assassinio avvenuto, oramai, 22 anni fa nel corso del G8 di Genova.

Negli anni diverse tifoserie hanno voluto ricordare con striscioni, cori e tornei Carlo, la cui vita (e sogni) fu spezzata da un colpo di pistola e un rover che gli passò sopra ben due volte.

Un giovane come tanti che in quei caldi giorni di luglio aveva deciso di manifestare, assieme ad altre migliaia di giovani e non, contro le politiche scellerate degli 8 grandi della Terra.

Non un eroe, né tanto meno un black block ma un essere umano con le sue idee e le sue passioni. Questo era Carlo che il 20 luglio del 2001 rimase per sempre ragazzo.

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