Napoli: In primavera Antonio Coppola, storico presidente della sezione napoletana dell’Automobile Club d’Italia, dove ha prestato servizio come dirigente per circa mezzo secolo, era stato riconfermato al vertice dell’Aci parteno-pea. Lo aveva eletto il consiglio direttivo formatosi a segulto delle votazioni tra i soci svoltesi qualche tempo prima e che era costituito, oltre che da Coppola, da Espedito lasesoli (avvocato, specializtato in contrattualistica), Paolo Monorchio (presidente della Croce Rossa di Napoli e provincia), Domenico Ricciardi (ingegnere, esperto di trasporti) e Paolo Scudieri (presidente dell’Anfia e del Gruppo Adler).

Il Tar Campania, però, ha ora annullato le elezioni. Dovanno essere ripetute, secondo quanto ha stabilito la recente sentenza della sezio nel– presidente Giantario Palliggiano – perché la procedura di presentazione del le candidature della lista di Coppola è stata viziata da irregolarità. I gludici hanno dente in carica. Era firmato, Fuorigrotta accolto Il ricorso presentato nn particolare, da Gluseppe daicomponenti di una squadra dI Gioia e Salvatore Sarracino. La sodo dell’Aci d Napoli. Sudar dra che aveva preso parte al no, patrocinati dagli avvocati voto e che era alternativa ri Gabriele Gava ed Antonio risspetto a quella del consiglio direttivo uscente e del presidente Vorzillo. Di Gioia e Sarracino crano candidati con la lista,

L’avvocato fa riferimento ad una formale istanza di accesso agli atti che era stata presenta dai suoi clienti, ma che sarebbe rimasta inevasa. Ricorda, poi, che tre di essi – Boffa, Argiulo e Bosurgi – «si sono addirittura recati di persona presso la sede dell’Aci Napoli al fine di richiedere – ancora una volta – l’elenco dei soci aventi diritto al voto, ricevendo tuttavia, anche in questo caso, un rifiuto da parte degli uffici di segreteria, sulla base di una non meglio specificata esigenza di tutela della privacy».

La lista dei soci – va avanti Nappi – sarebbe stata pubblicata infine solo dopo una richiesta di pec del 9 marzo, ma «in maniera parziale, incompleta ed assolutamente inidonea rispetto alle finalità a cui essa è preordinata». Mancavano infatti – argomenta l’avvocato – le generalità per individuare con precisione i soci stessi ed in molti punti l’elenco era errato «contemplando l’inserimento di alcuni nella lista di quelli cosiddetti speciali anziché in quella degli ordinari». Di qui la richiesta ai giudici di azzerare le elezioni.

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