Di Gabriele Granato

Sabato in occasione della partita tra Orlando Pride e San Diego Wave, valida per la National Women’s Soccer League e terminata 2 a 1 per la squadra ospite, le calciatrici di entrambe le squadre hanno deciso di scendere in campo con dei polsini con su la scritta “contigo Jenni” in solidarietà alla calciatrice spagnola Jennifer Hermoso, vittima di un bacio senza consenso da parte del presidente della Federazione Spagnola di Calcio, Luis Rubiales, nel corso della premiazione dei Mondiali di calcio femminile.

Un gesto rinforzato dallo striscione mostrato dalle calciatrici della squadra di San Diego nel momento della classica foto pre-partita con la scritta “we stand with Jenni” che fa eco ai tantissimi messaggi di solidarietà giunti da ogni dove per la numero 10 spagnola.

Venerdì scorso, infatti, Rubiales a margine della riunione straordinaria della Federazione ha confermato la sua volontà di non volersi dimettere dalla carica di Presidente della RFEF: “Non mi dimetto. Ho ricevuto molte pressioni. Magari lunedì troveranno la formula per cacciarmi. Intendo difendermi e lottare sino alla fine. Spero che si compia la legge e, siccome non c’è niente, non mi aspetto niente di male”.

Quella delle due squadre americane non è stata l’unica manifestazione di solidarietà proveniente dal mondo del calcio femminile che, anzi, si è dimostrato ancora una volta più sensibile ed attento a questioni che dovrebbero riguardare tuttə rispetto al calcio maschile. Numerosissimi i messaggi social in cui tantissime calciatrici hanno ripreso l’hashtag #contigoJenni per fare sentire la propria vicinanza alla numero 10 delle Furie Rosse.
Degna di una menzione a parte la meravigliosa presa di posizione di tutte le compagne di nazionale di Hermoso che in un comunicato ufficiale hanno messo nero su bianco la loro totale indisponibilità ad indossare nuovamente la maglia della Spagna fino a quando Rubiales sarà a capo della Federazione. Solidarietà collettiva che ci indica la strada da seguire quando c’è da lottare perché unitə si è tutto, divisə si è nulla.

Sul fronte del calcio maschile, invece, tra i primissimi ad esprimersi in favore di Hermoso è stato il calciatore della nazionale spagnola maschile Borja Iglesias che in una storia Instagram ha annunciato il suo ritiro dalla nazionale fino a quando Rubiales non sarà rimosso dalla sua carica: Sono triste e deluso. Come calciatore e come persona non mi sento rappresentato da quel che è successo oggi a Las Rozas. Trovo deplorevole che continuino a fare pressione e a mettere al centro dell’attenzione una collega. Vestire la maglia della Nazionale Spagnola è stata la cosa più importante della mia carriera. Non so se in futuro prenderò nuovamente in considerazione l’idea di difendere i colori della Spagna, ma ho deciso di non farlo più fino a quando le cose non cambieranno e azioni di questo tipo (in riferimento alla violenza di Rubiales) non verranno puniti a dovere.
Per un calcio più giusto, umano e decente.

Sulla stessa lunghezza d’onda Hector Bellerin calciatore attualmente in forza al Betis di Siviglia che sempre in una storia Instagram aveva detto: “Il narcisista non crede mai di aver commesso un errore, è capace di mentire, manipolare la verità e convertire la vittima in colpevole”, in riferimento al tentativo del presidente della RFEF di ribaltare la situazione sostenendo di essere lui la vittima di un “falso femminismo” di cui Jennifer Hermoso sarebbe la leader.

Un’ondata di solidarietà che difficilmente abbiamo visto in queste forme e in queste dimensioni che bisogna supportare in ogni modo possibile perché potrebbe realmente rappresentare un salto di qualità e di consapevolezza complessivo nella lotta al sessismo!

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