“Alfredo Cospito verrà trasferito nel penitenziario di Opera a Milano”. E’ quanto riferisce il suo avvocato Flavio Rossi Albertini.
“Cospito sarà ricoverato nel padiglione del Servizio assistenza intensificata della struttura carceraria meneghina di Opera in considerazione del suo stato di salute”, spiega l’avvocato. Al Sai sono destinati i detenuti affetti da gravi patologie. Ieri il medico di fiducia di Cospito, Angelica Milia, aveva sostenuto che il detenuto era a “rischio fibrillazione”, in considerazione del suo calo ponderale, e ne aveva sollecitato il trasferimento.

“Bisogna domandarci se per Cospito serve il 41 bis o se per esempio non può bastare una censura rispetto ad eventuali scritti o forme di comunicazione, credo che ci siano elementi per analizzare questo ulteriore passo”. Così il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma
“Queste violenze e queste proteste si stanno ripetendo ed è una situazione che dovrà essere esaminata con la massima attenzione. Fenomeno seguito molto attentamente su tutto il territorio nazionale”. Lo ha detto il capo della Polizia, Lamberto Giannini, parlando degli scontri durante la manifestazione degli anarchici a Roma di sabato scorso. “Stiamo facendo indagini per accertare tutte le responsabilità – ha detto -. Sono stati già identificate e segnalate all’Autorità Giudiziaria oltre 40 persone. È in corso la visione dei filmati per accertare le singole responsabilità”.
Danneggiamento e incendio aggravati dalle finalità di terrorismo, sono questi i reati ipotizzati dalla Procura di Roma nei fascicoli aperti dopo le azioni di matrice anarchica contro il consolato italiano a Barcellona e contro l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana a Berlino. I procedimenti sono all’attenzione dei magistrati dell’antiterrorismo che hanno affidato le indagini agli agenti della Digos e ai carabinieri del Ros.
“E’ evidente che la lunga scia serpentosa di sangue e attacchi testimoniano di come quell’uomo riesca a dare segnali esterni con assalti e violenza nei confronti delle istituzioni. Lo Stato non può arretrare”, dice il sottosegretario al Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, oggi in visita al carcere di Biella. Rigetta l’ipotesi di clemenza per l’anarchico detenuto in regime 41 bis nel carcere di Sassari. “Per quanto riguarda l’aspetto politico non si arretra sul 41 bis, sull’ergastolo ostativo. Sono strumenti speciali per affrontare mafia e terrorismo anarchico L’applicazione attiene alla magistratura, ma noi non la priveremo mai di questo strumento”, ha aggiunto il sottosegretario.
Per la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia del Pd, Anna Rossomando, intervenendo a Sky Start, “alle forze dell’ordine e alla magistratura va la nostra solidarietà, ma nel caso di Cospito non si tratta di indietreggiare di fronte a violenze e intimidazioni, si tratta di salvaguardare la sua salute ed evitare che muoia in carcere. Per questo, come dice anche il garante nazionale dei detenuti, va trasferito in una struttura più idonea, ed è necessario che con urgenza le istituzioni preposte valutino se permangono le condizioni per la sua detenzione al 41 bis”.
Difesa Cospito, 12/2 scadono i termini per l’istanza a Nordio
Scadono il 12 febbraio i trenta giorni di tempo che il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha per rispondere all’istanza avanzata dal difensore di Alfredo Cospito per chiedere la revoca del regime del carcere duro disposto nei suoi confronti per quattro anni. Lo precisa la difesa di Cospito. Trascorsi i termini, e in assenza di una risposta da parte di via Arenula, il ricorso viene considerato respinto. Sull’istanza finita all’attenzione del ministro Nordio, nei prossimi giorni, si esprimerà con un parere la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
“Non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà sicuramente lo sciopero della fame”, ribadisce l’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, dopo il trasferimento dell’anarchico in sciopero della fame da oltre cento giorni, dal carcere di Sassari a quello di Opera. “L’unica novità di questo trasferimento è che nella struttura di Opera hanno specialisti in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza”, aggiunge Rossi Albertini.