Il sindacato Fnl Italia  chiede alle imprese di tutelare i lavoratori della vigilanza privata dal grande caldo, contro i malesseri e la perdita di attenzione durante lo svolgimento delle operazioni magari fuori una banca col Gap a 40 gradi all’ ombra . «Servono maggiori pause e l’Inps garantisce la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria quando la temperatura raggiunge i 35 gradi o, se inferiore, ci sia un alto tasso di umidità», afferma il segretario generale della Fnl Italia  Dott Giuseppe Alviti . Già il 2023 è stato un anno record per le colonnine di mercurio..
Non possiamo permetterci di avere malori e mettere a rischio il lavoro di tante persone – prosegue – Quando all’ombra si superano i 40 gradi e l’umidità è superiore al 70 per cento le giornate di lavoro sono da considerare a rischio calore. Le alte temperature possono causare malesseri di vario genere tra cui la riduzione della capacità di attenzione dei lavoratori, aumentando quindi il rischio infortunio».
I pericoli più frequenti sono i colpi di sole e i crampi da calore. Inoltre non sono da sottovalutare le radiazioni solari. «Senza dimenticare altri fattori cosiddetti “personali” – osserva Alviti- come la presenza di patologie croniche tipo l’obesità, l’età o l’esigenza di assumere particolari farmaci: sono tutti fattori che, senz’altro, aumentano il rischio per il lavoratore esposto alle alte temperature». Per il sindacalista  è necessario prendere in considerazione alcune buone pratiche.
«D’accordo con le imprese vengano stabiliti orari più flessibili, riducendo le attività nelle ore più calde, riprogrammandole in quelle più fresche e attuando una rotazione dei lavoratori più esposti al sole». Servono, spiega per la categoria pause per recuperare le forze fisiche e si deve garantire la necessaria quantità di acqua e sali minerali. Giuseppe Alviti  dà anche alcuni consigli utili, puntando subito sulla formazione dei lavoratori e sulla possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali. «Serve formarli sui rischi legati al caldo – sottolinea il segretario  – e ricordo che l’Inps garantisce la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria quando la temperatura raggiunge i 35 gradi o, se inferiore, ci sia un alto tasso di umidità. Credo che il tema caldo vada affrontato in ogni luogo di lavoro comprese le fabbriche, coinvolgendo i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza».
Comunicato stampa Giuseppe Alviti

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