Per anni la laurea è stata considerata l’unica via per il successo professionale. Ma
tra i giovani della Generazione Z sta emergendo un cambio di prospettiva. Inizia a prendere piede anche in Italia una
tendenza già affermata negli Stati Uniti: sempre più ragazzi e ragazze rivalutano i
percorsi formativi tecnico-professionali, orientandosi verso
le professioni blue collar, che richiedono competenze pratiche e specialistiche. A confermare questo trend, a livello internazionale, è
l’indaginecondotta a maggio 2025 da ResumeBuilder, piattaforma specializzata nel supporto all’orientamento professionale. Dalla ricerca, infatti, emerge che il 42% degli intervistati appartenenti alla Gen Z attualmente già lavora o sta cercando un lavoro “blue collar”. Tra questi, anche una rappresentanza significativa di laureati – pari al 37% del totale – che dichiara di ambire a stabilità lavorativa, reddito sostenibile e maggiore sicurezza occupazionale.
Anche in Italia si stanno registrando segnali di questo trend, come conferma
Gruppo Spaggiari Parma, punto di riferimento nell’Education Technology, che attraverso diversi touch point dialoga costantemente con studenti e comunità educante. “
Dalle frequenti interazione con studenti e docenti sulle nostre piatteforme Classeviva, WonderWhat e Scuola.net stiamo raccogliendo sempre più testimonianze che avvalorano un rinnovato interesse verso i percorsi tecnici e professionali”, commenta l’AD Nicola de Cesare. “
Strade formative che paiono non essere più considerate un piano B, ma scelte consapevoli e coerenti con le evoluzioni del mercato del lavoro”.
IL MODELLO 4+2 AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
In Italia, questo trend si riflette nel crescente interesse per il modello 4+2, che prevede quattro anni in istituti tecnici o professionali seguiti da due anni di specializzazione negli ITS Academy (Istituti Tecnici Superiori), come confermano le dichiarazioni rese pubblicamente dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, riportate sul sito del Ministero “Importante apprezzamento da parte delle famiglie della sperimentazione relativa alla filiera tecnologico professionale (cosiddetto 4+2)”. Per il prossimo anno scolastico, si sono registrati online 5.449 iscritti al primo anno, un risultato che segna un aumento straordinario rispetto ai 1.669 dello scorso anno.
Inoltre, il monitoraggio nazionale degli ITS Academy condotto nel 2025 da INDIRE su incarico del Ministero dell’Istruzione e del Merito dimostra la validità di questi percorsi: l’84% dei diplomati ITS trova lavoro entro 12 mesi, con contratti di almeno un anno e un tasso di coerenza del 93% tra studi svolti e mansioni effettive. Il legame con il mondo produttivo è strutturale: il 74% delle ore è tenuto da docenti provenienti dalle imprese, il 43% è dedicato a stage e il 69% dei percorsi prevede l’utilizzo di tecnologie abilitanti 4.0, che aumentano significativamente le probabilità occupazionali.
“Seppur in crescita, in termini assoluti il numero di iscritti è ancora basso, probabilmente anche a causa di una percezione culturale che fatica a riconoscerne il valore. Per cogliere appieno queste opportunità, occorre un cambio di mentalità”, aggiunge de Cesare. Da qui la necessità di valorizzare fin dalle scuole medie i percorsi tecnici, presentandoli come scelte solide e coerenti con le esigenze del mercato del lavoro che cerca profili specializzati in settori ad alta innovazione, come manutenzione robotica, droni, logistica automatizzata.
IL MISMATCH CHE PENALIZZA IMPRESE E TERRITORI
In linea con quanto affermato dal Ministro Valditara (fonte Indire), anche Gruppo Spaggiari riconosce la centralità presente e futura degli ITS Academy per contrastare il mismatch e offrire una formazione innovativa per i ragazzi. Da anni, infatti, il sistema produttivo italiano registra un grave disallineamento tra domanda e offerta: secondo Unioncamere, quasi il 48% delle posizioni aperte resta scoperto, con picchi superiori al 60% in settori come costruzioni, meccatronica, metallurgia e legno-arredo. “Una contraddizione che impone un ripensamento delle priorità nell’orientamento scolastico”, commenta il CEO de Cesare
ORIENTAMENTO MIRATO: STRUMENTI A SUPPORTO DELLE SCUOLE
“I percorsi tecnico-professionali sono una risposta concreta alla domanda di competenzaspecializzata – osserva Angela Mencarelli, AD di La Fabbrica Società Benefit di Gruppo Spaggiari Parma. – Ma servono strumenti adeguati per farli conoscere e valorizzarli. È una sfida culturale, oltre che formativa”. A tal fine la Fabbrica già da tempo dialoga con la Gen Z attraverso WonderWhat, la piattaforma digitale ideata per guidare i giovani nella scelta post-diploma. Tra le proposte, anche l’acceso a percorsi PCTO, le cui adesioni sono in crescita. Nell’anno scolastico 2024/2025, infatti, attraverso WonderWhat sono stati realizzati 16 percorsi PCTO in collaborazione con le aziende, coinvolgendo oltre 30.000 studenti in sei settori chiave, tra cui sostenibilità, automotive ed energia. Anche Gruppo Spaggiari Parma è attivo su questo fronte con il progetto Scuola&Territorio, che supporta gli istituti nella pianificazione e gestione delle attività con il mondo produttivo, facilitando la costruzione di partnership formative e la tracciabilità delle esperienze svolte con gli studenti.
UNA SCELTA PRAGMATICA E STRATEGICA
Sono dunque molteplici i segnali che vedono la Generazione Z sempre più orientata verso percorsi formativi capaci di offrire stabilità, competenze concrete e tempi brevi di inserimento nel mondo del lavoro. Gli impieghi blue collar, rivalutati alla luce delle trasformazioni tecnologiche e sociali, dell’instabilità economica e dell’impatto crescente dell’AI sul mercato del lavoro si stanno affermando come opzione sempre più concreta, pragmatica e strategica.