I presidi: troppi pericoli, la scuola deve riprendere soltanto in Dad La rivolta dei presidi “La scuola non è sicura Dad fino al 31 gennaio” In duemila firmano l’appello al governo: “Contagi mai visti, molti istituti rischiano di chiudere”. È la rivolta dei presidi d’Italia, che in duemila (su un totale di ottomila) hanno sottoscritto un «appello urgente» indirizzato al governo: senza troppi giri di parole, chiedono di decretare la didattica a distanza fino a fine gennaio, a partire da lunedì. Perché la variante Omicron dilaga e contagia anche docenti, collaboratori scolastici, studenti: 320mila quelli attualmente positivi. «Numeri altissimi – si legge nel documento – mai visti prima», che se sottovalutati determineranno «insolubili problemi». Come quelli delle sostituzioni, perché tra positivi, quarantene e personale non in regola con la vaccinazione obbligatoria i buchi da riempire aumentano giorno dopo giorno. E il rischio, aprendo il 10 , sarebbe quello di ritrovarsi «nell’impossibilità di garantire la sicurezza e la vigilanza» o addirittura di non poter aprire interi plessi. Frasi forti, queste, sottoscritte da un numero di presidi destinato a crescere nelle prossime ore: a Marano ci sono la preside della Socrate-Mallardo Teresa Formichella, la preside del Liceo Emilio Segrè Raffaelina Varriale, la preside del Carlo Levi Angela Rispo e la preside dell’Istituto Comprensivo Amanzio-Ranucci-Alfieri Antonietta Guadagno .