Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina dei Diritti Umani esprime forte
preoccupazione per le condizioni meteorologiche estreme che stanno investendo il Paese e che,
secondo le ultime proiezioni, continueranno per tutta la prima parte del mese di luglio, con
temperature che supereranno di 7–8°C le medie stagionali, fino a toccare punte di 40°C in molte
aree urbane.
Tale scenario impone un’immediata riflessione sul sistema scolastico italiano e sulla capacità delle
strutture educative di garantire, anche in estate e in fase di avvio dell’anno scolastico, condizioni
ambientali compatibili con i principi costituzionali di tutela della salute, dell’integrità psicofisica e
del diritto all’istruzione.
In particolare, il CNDDU:
1) richiede l’avvio urgente di un piano nazionale per l’adattamento climatico delle scuole, con
priorità per le Regioni del Centro-Sud, dove l’intensità e la durata delle ondate di calore
risultano maggiori e più frequenti;
2) sollecita l’intervento diretto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, per predisporre misure
straordinarie in vista dell’anno scolastico 2025/2026, con attenzione prioritaria agli edifici
scolastici privi di climatizzazione e in cui si registrano valori termici non compatibili con la
permanenza prolungata di studenti e lavoratori;
3) propone, in alternativa alla climatizzazione meccanica, l’adozione di interventi a basso
impatto energetico e immediatamente attuabili, come:
– l’installazione di ventilazione forzata e dispositivi di raffrescamento passivo;
– la dotazione di tende termoriflettenti e schermature solari;
– la creazione di aree ombreggiate nei cortili scolastici per le attività all’aperto;
– la revisione dell’organizzazione oraria con l’introduzione di fasce orarie flessibili o attività
didattiche rimodulate in base alle condizioni climatiche locali.
Alla luce del cambiamento climatico in atto, il Coordinamento invita le istituzioni scolastiche a
includere nei propri Piani Triennali dell’Offerta Formativa (PTOF) azioni specifiche di resilienza
ambientale e tutela del benessere climatico, promuovendo nel contempo l’educazione alla
cittadinanza attiva e alla sostenibilità.
Infine, si rivolge alle famiglie, alle associazioni genitoriali, al personale scolastico e alle
rappresentanze studentesche affinché si attivino, in modo costruttivo, per sollecitare gli organi
competenti a garantire condizioni ambientali dignitose, eque e sicure per tutte e tutti.
Il diritto allo studio non può essere messo tra parentesi per effetto delle alte temperature.
La scuola deve essere un presidio educativo anche di fronte all’emergenza climatica.
prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU