Marano: se una sera ti senti annoiato, non sai cosa fare e non hai soldi da spendere, assistere ad un Consiglio comunale può essere la soluzione ai tuoi problemi. Durante una seduta del Civico consesso, infatti, sicuramente non ti annoierai. Probabilmente, se hai un minimo di cultura politica, rimarrai quantomeno rammaricato per lo spettacolo a cui parteciperai da spettatore, ma almeno trascorrerai una serata differente.
Scherzi a parte, la direzione che sta prendendo l’Assise cittadina non lascia presagire nulla di buono per la città di Marano. Tutti i buoni propositi annunciati all’indomani del voto, da Maggioranza e Opposizione, sono un lontano ricordo. L’intenzione di lavorare per il bene collettivo, provando a collaborare su punti convergenti, è stata applicata solo nelle prime settimane di questa nuova Amministrazione. Negli ultimi mesi, invece, vige una triste “regola”, che rende la politica sempre meno credibile agli occhi dei cittadini. Se una mozione viene proposta dall’Opposizione, per quanto giusta possa essere, difficilmente riceverà l’approvazione della Maggioranza. Viceversa, qualora l’Amministrazione dovesse coinvolgere la Minoranza su qualche punto programmatico, si vedrà chiusa la porta in faccia.
E, ormai, il Consiglio comunale è diventato, così come è stato definito già da diversi consiglieri, un vero e proprio teatrino, dove le discussioni durano ore, ma le decisioni sono state già prese nei giorni precedenti. Come confermato da Annarita Savanelli ieri, infatti il gruppo di Maggioranza stabilisce in una riunione precedente cosa dire e a chi spetta l’ingrato compito di esporre la propria posizione accontentandosi poi di ricevere,inermi, gli attacchi di un’agguerrita Opposizione. La sensazione che molti spettatori hanno di tutto ciò, è che alcuni consiglieri preferirebbero essere in qualsiasi altro luogo ma non all’interno dell’aula consiliare, quasi come se per loro fosse una perdita di tempo. Tempo tolto al lavoro, alla famiglia, al divertimento. Dimenticano, alcuni consiglieri, che se oggi sono seduti fra i banchi del Civico consesso è perché hanno deciso di candidarsi, di mettersi in gioco, e perché una parte di elettori ha deciso di affidare nelle loro mani la gestione della città. Per rispetto, quindi, nei confronti di chi li ha votati, dei colleghi e di chi si è candidato e con molti più voti è rimasto fuori dai giochi, questi consiglieri devono farsi un bagno di umiltà, comprendere il ruolo che occupano e iniziare a fare, finalmente, il proprio lavoro.
Il Consiglio comunale di ieri sera, intanto, ha evidenziato aspetti importanti da non sottovalutare per il futuro. I rumors su incomprensioni e mal di pancia fra i componenti della Maggioranza, sembrano avere dei fondamenti. L’arrivo in ritardo di alcuni di loro, la paura della giunta di concedere lo scrutinio segreto sulla fiducia all’assessore Marinella De Nigris, il voto non allineato prima di Pasquale Coppola e poi di Flora Angellotti, un’insofferenza evidente di alcuni assessori che hanno fatto la spola fra aula e bagno, lasciano lo spazio a giustificate insinuazioni.
Se a questo aggiungiamo i duri attacchi degli ultimi giorni da parte di un gruppo di militanti del Pd, è chiaro che Visconti, d’ora in avanti, dovrà preoccuparsi non solo della Minoranza, ma dovrà guardarsi le spalle anche dai suoi.
E non osiamo immaginare quali saranno le conseguenze quando si inizierà a parlare di PUC e di lottizzazioni, quando i consiglieri inizieranno a chiedere(se già non l’hanno fatto) la “testa” di qualche assessore per arrivare ad un rimpasto di giunta, che fatto adesso per Visconti significherebbe inevitabilmente ammettere i propri errori, ma che protratto per troppo tempo potrebbe voler dire rottura all’interno della sua squadra di governo.
E cosa succederà quando arriverà il nuovo subordinato a Marano? Da quanto si apprende, infatti, sembrerebbe che l’ex segretaria del Comune di Giugliano(probabile nuova subordinata) non sia nelle simpatie del vice sindaco Francesco Taglialatela, il quale avrebbe anche minacciato di lasciare la barca qualora dovesse arrivare realmente al Comune di Marano. Un’eventuale addio che per Visconti significherebbe perdere il suo punto di riferimento, ma che forse potrebbe dare maggiore autonomia e libertà di pensiero ai consiglieri.
Insomma, dopo solo sei mesi dal suo insediamento, il neo sindaco si trova a dover fronteggiare, oltre ai tanti problemi che la città ha, non pochi grattacapi causati dalla sua squadra di governo.
Visconti, con la sua consueta calma e sicurezza, continua a dirsi tranquillo e ad andare per la sua strada. Strada che, ci auguriamo per il bene di Marano, lo conduca, nel più breve tempo possibile, a prendere decisioni che possano portare benefici a tutta la città.