Una violentissima scossa di terremoto di magnitudo 7,9 della scala Richter è stata registrata nel sud della Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell’Anatolia sud-orientale. Centinaia le vittime: i morti in Turchia sono almeno 76, mentre in Siria l’ultimo bilancio provvisorio parla di 230 morti e 600 feriti. “La situazione è molto tragica, decine di edifici sono crollati nella città di Salgin”, ha riferito un membro dell’organizzazione siriana dei caschi bianchi, in un riferimento alla città situata a cinque chilometri dal confine con la Turchia.
Intanto scatta l’allarme tsunami in Calabria e Sicilia dopo il terremoto in Turchia. Allarme che con il trascorrere delle ore è stato ridimensionato ma l’allerta resta. Il capo della Protezione civile siciliana Salvatore Cocina, “in costante contatto con il DPC-Roma, ha avuto notizia che l’altezza di onda misurata in Turchia è molto più piccola del previsto e pari a circa 15 cm. Tuttavia i mareografi misurano successive onde, probabilmente causate da ulteriori scosse. Pertanto l’allarme, pur ridimensionato, permane”. “Il Dipartimento regionale della PC, tramite sala operativa e i dirigenti provinciali, ha attivato il sistema regionale ed è in contatto con le prefetture dell’isola e con i Sindaci dei comuni costieri- si legge in una nota – L’onda arriverà prima sulla costa ionica da Eolie, Messina a Portopalo raggiungerà tutte le coste dell’isola”.