Napoli: La Corte dei Conti, “in tutte le sue articolazioni”, è impegnata a tenere sotto controllo l’uso dei fondi del Pnrr ma “la preoccupazione è che, purtroppo, i tempi ristretti che ci ha dato l’Unione Europea possano comportare una sorta di spesa compulsiva” cioè “purché si spenda facciamo tutto, anche quando non è strettamente necessario per soddisfare gli interessi della collettività”.
A lanciare l’allarme è Michele Oricchio, presidente della Corte dei Conti della Campania, nell’imminenza dell’inaugurazione dell’anno giudiziario la cui cerimonia è in programma martedì prossimo a Napoli.
Oricchio, parlando con l’ANSA, ha ricordato che “tanti episodi, non solo in Campania ma in tutta Italia, confermano che ancora non abbiamo raggiunto una qualità elevata di consapevolezza dell’importanza della gestione del denaro pubblico”.
“I fondi del Pnrr – ha sottolineato ancora il magistrato – rappresentano un’occasione unica per il rilancio, soprattutto del Mezzogiorno, fondi peraltro che per due terzi ci vengono dati in prestito e, pertanto, necessita effettivamente una straordinaria attenzione nella gestione di questa immensa quantità di soldi, per poter cogliere pienamente le finalità per i quali ci sono stati concessi”.
“Il progetto di autonomia differenziata potrebbe danneggiare molto i cittadini che abitano il Meridione, persone che non hanno responsabilità se in questi territori vi è un livello di servizi, un livello di infrastrutture e di efficienza complessiva della macchina amministrativa inferiore rispetto a quello di altre zone del Paese”. Lo ha sottolineato, all’ANSA, Michele Oricchio, presidente della Corte dei Conti della Campania.
I fondi del Pnrr, quindi, secondo il presidente Oricchio, assumono quindi un ruolo fondamentale per il Sud e per questo motivo, “la Corte dei Conti cercherà di essere ancora più attenta e vigile, proprio perchè siamo consapevoli che attraverso un corretto utilizzo di questi fondi passa anche un riscatto del Mezzogiorno e una valorizzazione di tutte le norme potenzialità del nostro territorio, aspetti che ci devono consentire poi di poter evitare che altre regioni ci guardino dall’altro in basso“.