La recente cerimonia di proclamazione della laurea in “Scienze della Sicurezza” per il 12°
corso triennale alla Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze ha avuto un esito inatteso. L’evento, seppur
routinario, è stato segnato dal discorso del Generale Pietro Oresta, Comandante dell’istituto, le cui parole hanno
suscitato un acceso dibattito e sono rapidamente diventate virali tra la community dei carabinieri.
Mentre ci si aspettava la consueta retorica di sacrificio e dedizione, il Generale Oresta ha scelto di essere “politicamente
scorretto” rispetto a tale narrazione. Un video, sebbene estrapolato da un discorso più ampio e potenzialmente
decontestualizzato, ha catturato l’essenza di un messaggio innovativo e profondamente umano.
Il discorso del Generale Oresta è stato intellettualmente onesto, leale e sincero. Conosciuto per la sua costante
attenzione al benessere del personale, il Comandante ha esortato i giovani marescialli a prendersi cura della qualità
della propria vita e di quella delle loro famiglie, indicandoli come beni primari e irrinunciabili.
Tra le affermazioni più significative, e che hanno destato maggiore risonanza, spicca: "ricordiamo che aiutare un
anziano ad attraversare la strada ha più impatto di trovare 300 tonnellate di cocaina e arrestare 20 persone". Una
dichiarazione forte, che mette in luce la percezione dell’efficacia operativa e il valore del servizio alla comunità. Il
Generale ha anche rassicurato i neo-marescialli: “Sappiate che è impossibile che vi venga chiesto qualcosa che
non si possa fare” e ha fermamente sottolineato: “ricordatevi, come peraltro detto a una cerimonia, che il vostro
benessere, e quello dei vostri familiari, la nostra vita è superiore a qualunque istruzione o procedura”.
Il Generale Oresta rimosso dal Comando
A sole 72 ore da questo discorso, il Generale Pietro Oresta sembrerebbe essere stato esautorato e rimosso dal
Comando della Scuola Marescialli di Firenze.
Il MOSAC (Movimento Sindacale Autonomo Carabinieri) non intende entrare nel merito della decisione, pur
riconoscendo la difficoltà di collegarla a un normale avvicendamento. Attualmente, non sono state rilasciate
comunicazioni ufficiali dal Comando Generale dell’Arma, e non ci aspettiamo che lo siano a breve, in linea con la prassi
di lasciare queste vicende all’oblio comunicativo.
“Riteniamo doveroso riconoscere al Generale Oresta il coraggio intellettuale di aver espresso il suo pensiero e la
sua eccezionale sensibilità nei riguardi del benessere del personale, soprattutto dei più giovani”, ha dichiarato Luca
Spagnolo, rappresentante legale del MOSAC. “Il suo messaggio ha posto l’essere umano dietro l’uniforme al centro
del dibattito, un aspetto troppo spesso trascurato nella retorica istituzionale."
Chi è il Generale Pietro Oresta?
Il Generale Oresta è un Comandante che ha sempre posto la protezione del benessere del personale al di sopra
dell’esasperazione del carrierismo e della cieca ricerca di performance.
“Per capire chi è il Generale Oresta basterebbe un sondaggio tra tutti i carabinieri che nel corso degli anni lo hanno
conosciuto e lo hanno avuto come loro Comandante”, precisa Luca Spagnolo del MOSAC. “Parliamo di un Ufficiale
che, negli anni ’90, quando ancora erano in servizio i giovanissimi carabinieri ausiliari, metteva a loro disposizione la
propria auto privata per le esigenze personali. Un Comandante che, negli anni successivi, per alleviare la condizione
estrema dei carabinieri nelle garitte capitoline, sotto il sole cocente dei mesi più caldi, ha acquistato personalmente i
sistemi di condizionamento, superando le lungaggini burocratiche che spesso impediscono risposte immediate alle
criticità del personale.”

Spagnolo aggiunge: “È stato sempre il Generale Oresta che, nel 2020, ha impedito all’organo della defunta
rappresentanza militare ligure di sperperare oltre 2.500 euro per l’acquisto di 9 penne di pregio. Questi sono solo alcuni
degli aneddoti che descrivono il valore morale e la rettitudine del Generale Pietro Oresta. Se, paradossalmente, un
giorno la nomina del Comandante Generale dell’Arma fosse affidata a un’elezione tra i Carabinieri, il Generale Oresta
avrebbe ottime chance di essere il primo degli eletti, anche con un ampio margine sugli altri candidati.”

Le parole scomode: a chi hanno dato fastidio?
Le parole del Comandante della Scuola Marescialli di Firenze non sono state gradite solo da quella parte dell’Arma
ancora convinta che il valore dell’Istituzione derivi dall’esasperazione del sacrificio fino al limite dell’esistenza di ogni
singolo appartenente, anziché dal valore intrinseco della vita delle donne e degli uomini che portano la banda rossa della
propria divisa tra gente?
Possono aver dato fastidio a quegli Ufficiali dell’Arma che giudicano la pratica di sport da parte dei loro collaboratori
come un mero obbligo per mantenere l’efficienza al fine del servizio, e non per la cura della propria salute psico-fisica?
Possono essere state non condivise solo da quella schiera di dirigenti pronti a esaltare dal pulpito l’abnegazione del
collega prematuramente deceduto, elogiando un sacrificio che spesso è frutto del tempo che avrebbero potuto dedicare
a se stessi, alle mogli e ai figli? Comandanti che, invece, avrebbero avuto il dovere e la coscienza di chiedere ai propri
collaboratori, quand’erano in vita, di prendersi cura di sé, di non consumare la propria esistenza, di fare ciò che è
umanamente possibile.
Proprio come ha fatto il Generale Pietro Oresta, dimostrando a tutti che i Comandanti non sono tutti uguali. Forse la sua
esortazione era diretta ad aprire gli occhi ai giovani marescialli e dire loro che nella vita reale gli unici che potranno
proteggere la loro vita e il loro benessere sono loro stessi.
Ci si interogga se gli alti Vertici della Difesa condividono tale decisione di esautorare un Generale così amato dai propri
uomini di ogni tempo, oppure la stigmatizzano.

MOSAC
il Comitato Nazionale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

L'Altra Notizia

You cannot copy content of this page