di Gabriele Granato
Sul rettangolo di gioco al triplice fischio finaleun’immagine che racchiude in sé le emozioni e l’essenza di quello che, ancora oggi, è uno degli sport più amati al mondo: da un lato le azzurre sulle ginocchia in preda alla delusione, dall’altra le sudafricane che corrono e si abbracciano per festeggiare in una sola volta la prima storica vittoria ad un Mondiale e il passaggio del turno.
Una partita che ci racconta due storie diametralmente opposte: il fallimento sportivo dell’Italia e l’impresa del Sud Africa che, questa mattina italiana, sul campo ha decisamente meritato di passare il turno, sconfiggendo per 3 a 2 un’Italia mai in partita.
Nel mezzo rimpianti, tantissimi rimpianti per una nazionale reduce dall’ottima spedizione mondiale del 2019 ma che non ha saputo mettere in campo né idee né carisma. Poco, troppo poco per sperare di passare il turno nonostante un girone più che alla portata delle azzurre.
L’Italia del calcio esce nuovamente sconfitta e non solo sul campo. A fare notizia – forse – ancor più che l’eliminazione della Nazionale Italiana è l’assenza per tutto l’arco della competizione, cominciata il 20 luglio scorso, della Federazione. Né Gravina né alcun dirigente FIGC è stato, infatti, avvistato in quel della Nuova Zelanda in occasione dei match delle azzurre né tanto meno nei giorni in cui la squadra non era impegnata in campo.
Un’assenza che la dice lunga su quali siano le priorità – tutt’altro che sportive – per chi oggi è chiamato a ridare impulso al movimento calcistico italiano sia esso maschile che femminile.
Un’assenza ancora più grave se pensiamo agli ultimi deludenti risultati in campo internazionale: i risultati degli Azzurri di Mancini sono tutt’altro che soddisfacenti; la spedizione azzurra con l’under21 in Romania e Georgia è stata un mezzo flop e di certo non può bastare l’aver vinto gli europei di categoria under19.
Gravina e i suoi hanno così, dimostrato, quanto la classe dirigente del nostro Paese sia totalmente inadeguata alle sfide che ci aspettano, ancorati ancora a quei giochi di potere e poltrone che hanno spinto proprio Gravina, probabilmente, a snobbare i Mondiali di Calcio Femminile per trovare la quadra per accaparrarsi l’organizzazione degli Europei del 2032. Proprio qualche giorno fa, infatti, non a caso, è arrivato l’annuncio ufficiale della FIGC di voler co-organizzare l’edizione degli Europei del 2032 assieme alla Turchia, l’unica altra nazione in lizza e che da tutti veniva data come probabile vincitrice, così da salvare – almeno in parte – il suo posto e garantire la ristrutturazione di almeno 5 stadi (anziché 10 se si fosse organizzato l’evento in solitaria) che vogliono dire soldi ed interessi economici tutelati.
Ma a quale prezzo?
Bhe sembra evidente che il prezzo da pagare sia l’aver gettato giù la maschera ed affermato, seppur indirettamente, che del calcio femminile importa poco o nulla. Che va bene come fenomeno “pop” da sbandierare per dimostrare quanto la FIGC sia progressista ma che è un mondo ancora troppo poco “attraente” ed importante per soddisfare gli appetiti economici e di potere di chi sta portando il movimento calcistico italiano ad uno dei suoi punti più bassi.
L’Italia di calcio femminile è stata eliminata dai Mondiali ma forse non è questa la notizia peggiore per tuttə amantə del calcio.