Calvizzano: La devianza giovanile è senza alcun dubbio una delle maggiori sfide della società contemporanea, quantomeno nei Paesi cosiddetti Occidentali.
Le cause sono molteplici, questo è il pensiero dei sociologi e purtroppo dei criminologi, che sono chiamati ad analizzare il fenomeno.
Oggi la pericolosità delle gang giovanili è data dalla assoluta imprevedibilità e dalla sempre più spesso gratuità delle violenze e senza freni inibitori.
Povertà educativa, marginalità, mancanza di empatia e di comprensione dei propri atti, Molto spesso questi ragazzi, a volte poco più che bambini, hanno coi genitori un vuoto relazionale e spesso un abbandono morale ed affettivo, quanto non anche fisico; difficoltà relazionali coi propri coetanei e insoddisfazione della propria condizione completano un quadro che definisce il malessere alla Base del fenomeno. All’interno del gruppo trovano le risposte a detto malessere, sentendosi parte di qualcosa che “agisce” sulla realtà, colmando i loro vuoti esistenziali, la solitudine, anche se in modo deviato.
Importante sottolineare che spesso il gruppo è formato da diverse classi sociali, e ciò a conferma del fatto che le cause non sono sempre da ricercare nel disagio economico.
Anche il sistema scolastico può essere una delle concause nella ‘scelta” di adesione” al branco. L’abbandonò scolastico è molto elevato in questi gruppi, creando così un circolo vizioso.
Non è da trascurare l’aspetto “ludico” delle violenze, delle trasgressioni, come se il solo Gioco a cui questi ragazzi riescono a partecipare avesse la violenza come oggetto e non un pallone. Questo dovrebbe aiutarci a cercare soluzioni, che Forse sono molto più a portata di mano della sola repressione, che infatti non può essere la sola soluzione.
Occorrono progetti che rimettano al centro i ragazzi, impegnandoli in attività sia scolastiche che extra scolastiche, facendoli sentire parte attiva della società e non ai suoi margini se non addirittura un problema.
Rafforzare i servizi sociali comunali, andare a cercare il disagio lì dov’è, in collaborazione con le scuole, e non attendere che i fatti avvengano: la cultura della prevenzione è valida anche e maggior ragione su questi aspetti sociali.
Abbiamo una responsabilità enorme sul futuro dei ragazzi, e non possiamo delegare solo ai genitori, spesso non capaci di adeguate capacità educative il loro futuro. Occorre anche tener conto delle difficoltà della vita odierna, specie nei nostri territori, con un lavoro che non c’è, e quasi nessun supporto alle famiglie in difficoltà.
Nessuno ha le soluzioni pronte e sicure. Tuttavia riteniamo che la risposta migliore sia quella di investire nel sociale, su laboratori sociali di attività, come ad esempio eraprevisto nel progetto dell’ex IPAB di Via Ritiro “Polo della socialità e della Cultura”. Invece la scelta è stata di farne, seppur importante, una caserma dei Carabinieri nonostante un progetto e dei Fondi ad uso già indirizzato.
Bisogna rimettere in piedi tutte le strutture sportive e di possibile utilità sociale presenti sui territori ed abbandonate all’incuria ed al degrado, come ad esempio, nel nostro caso, spazio dei campi da TENNIS E DI BASKET di Via A. MORO ed il campo sportivo “Italia”.
Invece tali strutture completamente abbandonate, sono ancora in attesa di eventuali progetti di finanziamenti privati.
La risposta Istituzionale è stata di chiudere spazi e strutture pubbliche, nella fattispecie Villa Calvisia, penalizzando un’intera comunità. Un segnale di estrema debolezza delle Istituzioni democratiche che non possono e non devono cedere alla violenza e non risolve la questione.
Come Movimento Futura riteniamo che occorre unaprogettualità reale ed una visione politica di società e di sviluppo del paese.
Bisogna puntare su Centri come “Polo della Socialità e della Cultura” dove si insegni la legalità ed i suoi benefici, e dove si facciano vedere le conseguenze delle deviazioni sociali. Bisogna rendere non convenienti certe scelte agli occhi dei ragazzi.
Un intervento mirato alla sola repressione del fenomeno non viene ritenuto efficace, e si predilige invece un intervento in sinergia fra le diverse istituzioni, comprese la scuola e la famiglia, che abbia lo scopo di rieducare i giovani alla legalità e ad una maggior partecipazione attiva nella società civile.
Occorrono altresì progetti individualizzati, come interventi a supporto della genitorialità o attività di mediazione familiare, creazione di luoghi di aggregazione giovanile, attivazione delle strutture pubbliche, Vedi spazio Tennis e Basket e campo sportivo Italia, in cui i giovani possano trascorrere il loro tempo nelle ore extra-scolastiche.
Attivare percorsi formativi che mirino a ridurre gli episodi di abbandono scolastico, realizzazione di laboratori per diffondere la conoscenza di norme e valori socialmente condivisi.
Quando un minore delinque c’è chiaramente una responsabilità del minore, ma è soprattutto un fallimento della relazione formativa con gli adulti e di tutta la collettività.
Nota stampa Segreteria Movimento Futura