Marano: “Gli omosessuali hanno una specialità, un’empatia, una cosa che a noi etero manca. Io avevo una amica che ora non c’è più che era omosessuale, persone che hanno un’altra sensibilità”
Queste le parole offensive e retrograde della neo assessora alla pubblica istruzione, in quota Centro Democratico, della nuova giunta Morra, targata PD, pronunciate l’altro giorno durante un evento organizzato dalla giovanile del Partito Democratico sulle questioni dei diritti legati alla comunità LGBTQIA+.
Il linguaggio dell’assessora reitera un modello paternalistico di eccezionalità nel riferirsi ai membri della comunità Lgbtqia+. Non è ammissibile che chi dovrebbe tutelare i diritti sociali e civili nelle istituzioni si faccia portatore di modelli che continuano a relegare persone in riserve indiane “speciali, più empatiche”, degne di essere rispettate in quanto “anche io ho un amico etc. etc.”.
L’uscita dell’Assessora mostra quanto siano sbagliate le fondamenta ideologiche di chi segue la scia mediatica del “fenomeno Pride” senza volere un reale cambiamento sociale, culturale e di mentalità.
Un confronto che avrebbe dovuto sensibilizzare la cittadinanza maranese sulla tematica della uguaglianza dei diritti e che, invece, si è trasformato in una dimostrazione della profonda ignoranza dell’assessora e della sua totale inadeguatezza nell’ascoltare e rappresentare le istanze della comunità Lgbtqia+.
Pensieri che speriamo non siano condivisi dalle altre realtà che hanno presenziato all’evento come Marano in Europa e Sinistra Italiana anche se, ad horas, non hanno ancora preso le distanze dalle parole di questo tragico intervento.
Del resto anche le dichiarazioni stampa di Alessandra Mavaro, vicesegretaria dei Giovani Democratici, non hanno fatto altro che aggiungere nuove criticità, confermando i nostri dubbi sulla reale conoscenza da parte degli organizzatori della questione perché nel 2023 definire il Pride ancora come “Gay Pride” è qualcosa di emblematico e che non necessita di ulteriori considerazioni.
Noi di Potere al Popolo crediamo nell’equiparazione dei diritti sociali e civili e che soltanto così possiamo porre le basi per un vero cambiamento transfemminista ed anticapitalista!
Ora però pretendiamo delle scuse da parte dell’assessora a tutta la comunità LGBTQIA+ ed invitiamo tuttə a farsi sentire sui suoi social (da dove è magicamente scomparso il post incriminato) affinché ritratti le sue parole, particolarmente gravi, perché arrivano da chi in teoria dovrebbe avere maggiormente a cuore l’istruzione e la cultura delle nuove generazioni.
Qui il video rimosso dall’assessora dopo le decine di commenti critici che aveva ricevuto a seguito della nostra segnalazione: https://tinyurl.com/2c3xcv9w
Nota stampa Potere al Popolo Marano