Melito: da oggi anche Google dovrà aggiornare le sue mappe. Gli automobilisti provenienti da Acerra e diretti a Napoli che percorrono l’Asse Mediano non dovranno più uscire a Sant’Antimo, effettuare tortuosi percorsi che in talune ore del giorno mandano completamente in tilt il traffico cittadino, riprendere l’ex Statale 162 in direzione opposta per poi immettersi sulla SP 500, nota come Asse Perimetrale di Melito.

È stata, infatti, inaugurata questa mattina, dal Consigliere Delegato alle Strade della Città Metropolitana di Napoli, Raffaele Cacciapuoti, la bretella di collegamento diretto tra l’ex SS 162 NC (Asse Mediano) e la Perimetrale, che consentirà ai veicoli che giungono da Casandrino, Grumo Nevano, Frattamaggiore, Cardito e Carditello, Frattamaggiore e Acerra diretti verso il capoluogo – in particolare verso l’area dell’aeroporto di Capodichino – di immettersi direttamente sulla SP 500, con una notevole riduzione dei tempi di percorrenza, del traffico veicolare e conseguentemente dei livelli di inquinamento atmosferico e acustico dei comuni a nord di Napoli. Il sistema stradale in questione riguarda infatti un bacino d’utenza di circa 200mila abitanti, con milioni di passaggi all’anno. La bretella è stata aperta grazie ai lavori effettuati dalla Città Metropolitana, che hanno comportato uno stanziamento netto di 750mila euro. Il completamento dell’Asse Mediano risale agli inizi degli anni Novanta, ma il ramo di svincolo con la SP 500, benché parzialmente realizzato, risultava chiuso e in totale abbandono per incongruenze progettuali, con conseguente degrado urbano. Non appena la gestione è stata trasferita dall’ANAS, attraverso la Regione Campania, all’allora Provincia di Napoli, l’Ente di piazza Matteotti ha messo in campo una serie di interventi volti all’apertura al traffico veicolare, che vedono la loro conclusione con l’inaugurazione di oggi. In particolare, i lavori progettati dai tecnici metropolitani hanno riguardato il rifacimento del manto stradale, la regimentazione e lo smaltimento delle acque meteoriche con l’utilizzo delle cosiddette platee drenanti, l’installazione della segnaletica orizzontale – anche con markers catarifrangenti (i cosiddetti occhi di gatto) – verticale e luminosa, l’apposizione di nuove barriere di protezione (guard rails), di geostuoia sulle pareti delle scarpate, di reti di protezione e paraoggetti ove necessarie, oltre che la realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione per tutta la lunghezza della rampa.

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