Napoli: Provate a chiedervi che Natale sarà per i 300 IDONEI O.S.S. disoccupati rimasti intrappolati ancora nella graduatoria del concorso pubblico bandito dall’A.O.U. Federico II di Napoli, nel periodo di lunga crisi, che peraltro sembra non vedere la fine, stanno subendo il danno tutt’oggi nonostante la carenza di personale nelle Aziende Ospedaliere ed A.S.L. del Servizio Sanitario Regionale Campano.
Si preannuncia un clima festivo triste e amaro per gli IDONEI e per le rispettive famiglie. Così, il tanto agognato lavoro per un futuro certo per queste famiglie resta ancora un sogno a distanza di quasi 2 anni dalla pubblicazione della suddetta graduatoria.
A raccontarlo sono quegli stessi idonei che in questi ultimi 19 mesi hanno lanciato ripetutamente l’appello alle istituzioni Regionali: ” ASSUMETECI FATECI METTERE IN PRATICA LA NOSTRA PROFESSIONALITÀ”.
“Questa è la nostra situazione dopo mesi di incertezze dovute alle spese per affrontare un corso di formazione per la qualifica professionale di operatore socio sanitario, alle spese per un concorso pubblico, poi all’emergenza Covid, poi al caro energetico, ora a causa degli effetti della guerra in Ucraina nemmeno più pane e latte si può comprare. Abbiamo dovuto sopportare e stiamo sopportando ancora perdite che non consentono di regalare un sorriso ai nostri figli attraverso un giocattolo tanto desiderato. Stiamo attraversando un lungo periodo troppo buio, AIUTATECI, chi può faccia la sua parte per noi. Questa situazione ci ha distrutto e ci costringe a sopravvivere, non a vivere. C’è un enorme fabbisogno per quanto riguarda la figura professionale degli o.s.s. in Regione Campania da coprire, le direttive regionale danno indicazioni precise su come procedere, le norme in vigore consentono alle aziende del S.S.R. di poter attingere dalla graduatoria operatori socio sanitari dell’A.O.U. Federico II in regime di convenzione, perché non si fà? tra l’altro tale operazione risulta essere la via maestra per la risoluzione del problema nostro e della carenza di personale nelle strutture sanitarie.
Stiamo davvero nella disperazione più totale e tutto ciò senza che ci sia concesso nemmeno uno sprazzo di serenità a Natale.
Noi siamo pronti, formati e selezionati, aspettiamo solo di poter lavorare.
Buon Natale a tutti”.