Marano: era stato presentato come un Consiglio comunale che prometteva i fuochi d’artificio.
Un’Opposizione agguerrita, una mozione di censura nei confronti di un assessore e un consigliere di Maggioranza che si dichiarava indipendente: gli ingredienti c’erano tutti. Ed invece, smentendo le promesse, si è rivelata una seduta piuttosto soft, in cui la Maggioranza si è mostrata aperta al dialogo, votando favorevolmente le mozioni e le proposte di delibera presentate dalla Minoranza.
Questa la cronaca. Però, se si analizza nel dettaglio quanto accaduto ieri, c’è davvero molto da raccontare ed analizzare.
Due gli episodi eclatanti, che meritano nota. Aldilà della folcloristica presentazione dei consiglieri di Opposizione (hanno indossato per lunghi tratti una t-shirt con scritto Benvenuti a Giugliano), non può passare inosservata la reiterata assenza della De Nigris, nei confronti della quale era stata presentata, per la terza volta, una mozione di censura. Se in occasione della seduta del 5 agosto era “giustificata” dal viaggio già programmato negli Stati Uniti, stentiamo a comprendere i motivi pur cui ha deciso di non prendere parte al Consiglio di ieri.
Un gesto, ritenuto da molti irrispettoso e irriguardoso nei confronti di tutti i cittadini maranesi, che ha messo in una condizione a dir poco scomoda i consiglieri di Maggioranza, costretti a tacere dinnanzi agli attacchi dell’Opposizione, mai come questa volta così condivisibili, nei confronti dell’assessore all’ambiente. La discussione è solo rimandata, perché dalla Minoranza hanno fatto sapere che continueranno a presentare la mozione di censura fin quando la De Nigris non si degnerà di presentarsi in aula.
Tutti zitti ad eccezione di Ciro Marzi, il quale, con il suo modo poco politichese e molto viscerale, non le ha mandate a dire. Onore a lui che ha avuto il coraggio di metterci la faccia e non ha avuto paura di nascondere i propri pensieri nei confronti di una serie di consiglieri e assessori. Pur confermando il suo appoggio a Visconti, il consigliere, ormai indipendente, ha sviscerato tutto il malumore per la gestione di questi mesi. Chissà se qualche altro consigliere, prendendo spunto da Marzi, inizierà a far sentire il proprio dissenso pubblicamente o se lo terrà ancora per sé, in attesa di quel rimpasto di Giunta promesso dal sindaco, ma al momento ancora lontano.
Certo è che per Visconti le grane sono ormai all’ordine del giorno. Fra problemi atavici, emergenze in città e mal di pancia interni alla Maggioranza, il Primo cittadino avrà un bel da fare.
Continuerà a proseguire, come fatto fino ad oggi, per la sua strada rispedendo ai mittenti i continui attacchi o inizierà ad ascoltare le richieste provenienti dai sui consiglieri e soprattutto dai cittadini?