Marano: ormai in città non si parla d’altro: quale sarà il futuro dell’assessore De Nigris? Il presidente del Consiglio Paragliola è al sicuro, o oltre che dell’Opposizione dovrà guardarsi anche dal fuoco “amico”?

Nella scena politica cittadina sta succedendo tutto ed il contrario di tutto. Incredibilmente dopo il gesto “poco consono” (per usare un’eufemismo) del microfono gettato da un assessore contro il suo presidente del Consiglio, può accadere che l’assessore venga difeso dalla sua Maggioranza (sindaco in testa) ed il presidente del Consiglio sia accusato di poco carisma nella gestione dell’Assise cittadina.

Sì, può succedere che il colpevole diventi carnefice ed il carnefice diventi colpevole.

Ora l’attenzione è tutta rivolta sul futuro (politico) di Mimmo Paragliola. È lui ormai il capro espiatorio dell’inesperta Amministrazione Visconti. È su di lui che hanno puntato il dito diversi colleghi di Maggioranza, è lui (stando sempre alle voci trapelate) a rendere, secondo i consiglieri, il Consiglio Comunale anarchico. Lui, troppo amico dell’Opposizione (sempre secondo i compagni di partito) e troppo zelante con i colleghi di Maggioranza. Per ora ci sono state solo accuse, discussioni anche troppo accese, ma documenti ufficiali non ce ne sono stati. Al momento l’unico atto ufficiale è il comunicato del Pd (partito di Paragliola) che ha chiesto un intervento del sindaco e difeso l’esperto consigliere. Per ora, comunque, si naviga a vista e Visconti spera che siano gli altri (Maggioranza o Opposizione non fa differenza) a fare la prima mossa. Resta il dato inquietante, però, delle accuse di colpevolezza a Paragliola per quello accaduto lunedì in Consiglio Comunale.

Utilizzare l’inefficienza del presidente del Consiglio per giustificare un atto gravissimo come quello commesso dalla De Nigris è una presa per i fondelli ed una clamorosa mancanza di rispetto nei confronti di chi crede ancora nella politica e dà un valore alle Istituzioni. Se l’assessore non è in grado di gestire la tensione e gli attacchi dell’Opposizione dovrebbe dimettersi. Se non avesse la dignità di farlo il sindaco dovrebbe prendere provvedimenti ritirando le deleghe che le aveva affidato.
Con il presidente del Consiglio la nostra testata non è stata mai tenera, ha sempre affermato la non fermezza nella gestione delle sedute consiliari, ma da qui ad accusarlo di colpevolezza per lo sfogo (poco politically correct) della De Nigris ce ne passa.

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