Enzo Miccio risponde ad alcune curiosità sulle regole del matrimonio e sulla sua vita privata in un’intervista al ‘Corriere della sera’.

Le regole di Enzo Miccio 

Una delle domande fatte al wedding planner più famoso della penisola è quella sulle tempistiche della cerimonia; quanto deve durare un matrimonio? Enzo Miccio risponde così: “Ecco, io questo lo metto in chiaro subito con gli sposi: se si vogliono sposare al mattino, bisogna che nel tardo pomeriggio sia tutto finito. Altrimenti non è una cerimonia, ma un sequestro di persona. Si commette l’errore di correlare il successo di un matrimonio alla sua durata: no, il matrimonio è un evento, deve essere intenso, non lungo. Le persone devono dire “che peccato, è già finito”, non “basta, voglio andarmene”. Nessuno, oggi, ha più voglia di stare in ballo tutto il giorno. Anche perché poi i tacchi fanno male, il trucco cola, gli invitati sudano, diventa una tragedia, tutto quello che io non voglio vedere”.

Il desiderio di paternità 

Enzo Miccio parla poi della sua volontà di essere padre e della sua storia, ormai finita, con Laurent: “Io vorrei tantissimo essere padre. Forse è la cosa che più mi manca e più mi mancherà nella vita. Ma ci ho rinunciato per senso di responsabilità”, afferma il wedding planner al Corriere della Sera. Enzo Miccio spiega: “La paternità è un desiderio che mi è venuto negli ultimi tempi, prima non lo avevo proprio. Ma subentra una responsabilità talmente grande nell’avere un figlio che mi sono posto molte domande, e alla fine sono arrivato a fare una rinuncia: non diventerò padre. Ma con questo non condanno e non giudico chi invece lo vuole diventare. Anzi, ammiro chi è in grado di crescere dei bambini, indipendentemente dal tipo di coppia in cui è”. Il wedding planner definisce la sua scelta “molto personale di responsabilità”.

Anche a Verissimo, tempo fa, Enzo Miccio aveva parlato del desiderio di paternità: “Mi piacerebbe diventare papà, è una cosa di cui sento la mancanza nella vita“. “Negli anni è cambiata molto la percezione della paternità. Fino ai quarant’anni ero più orientato sul lavoro, poi ho avvertito questo bisogno. Se tu mi chiedessi c’è qualcosa che ti manca nella vita? Ti risponderei: diventare padre“.

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