Marano. Finisce con un nulla di fatto il Consiglio monotematico sulla questione mercato ortofrutticolo che si è tenuto ieri sera.
Già negli attimi antecedenti l’ingresso in aula si era capito che qualcosa non sarebbe andato secondo i piani dell’Amministrazione.
Un sostanzioso gruppo di concessionari, infatti, si è radunato all’esterno dell’auditorium a parlare con il vicesindaco Francesco Taglialatela e alcuni consiglieri, esternando tutte le perplessità circa la proposta avanzata dall’ex sindaco di Giugliano.
Perplessità espresse anche in assise da alcuni consiglieri di Opposizioni, i quali, a più riprese, hanno chiesto al sindaco di spiegare in cosa consistesse la proposta senza ricevere, però, un’adeguata risposta.
Come ormai accade puntualmente da qualche settimana, la Minoranza ha portato avanti la discussione leggendo la relazione sviluppata nella V Commissione Consiliare, ma sottoscritta dai soli consiglieri Mauro Bertini e Nicola Moio.
Relazione che in poco tempo si è trasformata in determina con Pasquale Albano, Rosario Pezzella e Teresa Giaccio all’attacco dell’Amministrazione accusata di aver realizzato una proposta che cozzasse con il regolamento stabilito dai Commissari pochi mesi fa, accusando la maggioranza di aver eretto un muro invalicabile senza alcuna intenzione di aprirsi al dialogo.
Particolarmente sentito l’intervento del presidente dei concessionari Gaetano Schiano, il quale si è detto profondamente deluso dall’atteggiamento di chi governa questa città ribadendo la chiusura da parte loro ad un eventuale bando pubblico che non garantisca loro una condizione prioritaria per diventare assegnatari dello spazio mercatale.
Dopo una serie di interventi che hanno confermato l’impossibilità di stabilire un dialogo costruttivo, l’Opposizione, compatta, ha abbandonato l’aula suscitando l’ira della Maggioranza.
A riportare ordine ci ha pensato il neo capogruppo del Pd Pasquale Coppola, che, dall’alto della sua esperienza, ha capito l’importanza della scelta da prendere affermando che bisogna lavorarci tutti insieme e chiedendo al presidente del Consiglio di sospendere la seduta.
Le discussione sono continuate anche dopo con i concessionari fermi sulle loro posizioni, sempre più esasperati da una situazione che da troppo tempo li costringe a stare senza lavoro.
Nulla dunque è stato deciso, ma la speranza è che si riesca a trovare una soluzione nel più breve tempo possibile che soddisfi tutte le parti e soprattutto rispetti i termini di legge.

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